Come già detto a suo tempo, per quanto riguarda le recensioni musicali, il vero esperto è l’amico Francesco, 🙂 per cui questa non deve essere considerata nulla più di un’opinione personale o, meglio ancora, delle parole in libertà.
Il post si basa, infatti, prima ancora che sul lavoro del cantautore Marco Massa, sull’impatto umano che lo stesso ha avuto sul caro amico Gigi che lo ha conosciuto, seppur in ambito lavorativo; una parola tira l’altra, un invito ad andarlo a sentire al Blue Note ed ecco che ogni volta che ci si vede, Gigi mi aggiorna in merito.
Nelle ultime settimane ho dato a Gigi una chiavetta Usb con due album di Folco Orselli, che in realtà è stata la miccia che ci ha portati a confrontarci musicalmente, lui infatti non conosceva Orselli ed io non conoscevo Massa, del quale mi è stato prestato il cd Io sono freak.
Ed eccomi arrivato, dopo la solita sintetica premessa 😉 a raccontare del disco…
Sembrerebbe un’ovvietà, tanto più se si parla di musica, ma ho notato che molti sentono e pochi ascoltano, che siano note oppure parole…
Ho voluto avere tutto il tempo che mi serviva per ascoltare in tranquillità l’intero disco e poi riascoltare le tracce che, nel bene o nel male, mi abbiano colpito di più.
Inizialmente non ho avuto tempo a suficienza da dedicare all’ascolto per cui quando mi è stato dato il disco ho fatto un rapido assaggio, tanto per capire il genere che, in effetti, è nelle mie corde; negli ultimi giorni sono riuscito ad ascoltarlo più volte.
Alcune canzoni mi sono piaciute da subito; Cara Milano, ad esempio, ma in questo caso sono di parte essendo stato innamorato per lungo tempo di Milano, anche se, da anni, deluso della città che sempre più sta diventando solo il luogo in cui sono nato.
Io sono freak mi piace e ad ogni ascolto mi intriga un pò di più; sarà forse una canzone da metabolizzare al meglio sulla lunga distanza; il pezzo che mi ha colpito da subito (cosa confermata dal secondo ascolto) è stato Michele’s Flight, 2′ 37″ di sola musica.
In seconda battuta, ho trovato interessante anche Mondo parallelo, anche questo solo musicale, a conferma forse di quello che spiego al meglio in chiusura.
Ho decisamente apprezzato anche Un’estate tranquilla, I giorni che non ci sei, Lucido.
E dopo aver precisato che queste sono parole in libertà, mi lancio in una personale analisi musicale, conscio di essere sul filo del rasoio; potrei persino dire qualche fesseria, 😉 evitabile forse se mi informassi meglio, ma voglio poter dire la mia in libertà, di pancia, senza nulla di precostruito.
In alcuni brani l’impostazione della voce, mi ricorda Pacifico prima maniera, quello di Dolci frutti tropicali, per capirci ed una canzone mi ha fatto venire in mente Fabio Concato.
Per quanto riguarda la musica, invece, ho sentito il filicorno conosciuto a suo tempo al meglio in alcuni pezzi di Sergio Cammariere, così come ho sentito atmosfere jazz che mi ricordano Nicola Conte in Others direction.
Non mi ritrovo al meglio in tutti i testi, che talvolta mi sembrano un pò facili, tuttavia musicalmente parlando, sia come composizione, sia come esecuzione, lo trovo un buon disco e, in taluni pezzi, ottimo.
Anche a me in alcune canzoni ricorda Fabio Concato, oppure Sergio Cammariere, che per altro ascolto volentieri, L’ho visto anche dal vivo.
Il disco è piacevole, ma ascoltarlo dal vivo a me è piaciuto di più, penso sia normale, visto che è stato accompagnato da grandi musicisti.
Appena Lo vedo, se posso, gli farò leggere quello che hai scritto.