Nel post pubblicato poco fa, scopriamo che è in arrivo la banda larga anche su telefonini e chiavette; ma l’articolo successivo che leggo su Il Salvagente mi ricorda molto le deroghe applicate sull’acqua potabile contaminata dall’arsenico.
E quindi così come con la deroga l’arsenico non fa più male, ecco che la (presunta) banda larga sarà figlia di una sanatoria degli impianti esistenti. Un aumento surrettizio dei limiti di legge.
Spiega tutto l’articolo del settimanale Il Salvagente in edicola da domani, giovedì 18 ottobre:
Una norma contenuta nel decreto Crescita bis, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 4 ottobre, stabilisce che l’elettrosmog prodotto da un impianto, situato vicino a un abitazione o a un cortile di una scuola, deve essere calcolato come media delle emissioni nell’arco delle 24 ore.
Oggi invece le misurazioni avvengono in modo molto più puntuale e stringente: si scelgono i sei minuti di picco giornaliero – in genere alle 13 o alle 20 come fasce di maggior traffico telefonico nei centri urbani – e si calcola la media delle emissioni in questo breve lasso di tempo.
Ora, se le novità introdotte dal decreto non verranno modificate in Parlamento, la media verrà spalmata sulle 24 ore in modo tale che le emissioni delle antenne – esistenti e quelle prossime di quarta generazione – non superino il limite di legge stabilito in 6 volt al metro.
Esultano gli operatori di telefonia, pronti dal primo gennaio 2013 a far partire i lavori per installare i nuovi “ripetitori” per l’Lte, ovvero le antenne per la quarta generazione – la 4G -della telefonia mobile in grado di far viaggiare la voce ma soprattutto i dati a una velocità ben superiore all’attuale Umts.
Sul piede di guerra invece le associazioni ambientaliste e i comitati locali e nazionali che si battono contro l’elettrosmog.
“Se la norma non venisse modificata saremmo di fronte a un innalzamento di fatto dei limiti di legge”, spiega Alfio Turco, fisico esperto di campi elettromagnetici ambientali.
“La modifica è una sanatoria degli impianti esistenti”, incalza Giuseppe Teodoro della rete nazionale contro l’elettrosmog. “Negli stessi siti dove oggi sono installate le antenne 2G e 3G verranno impiantate anche quelle di quarta generazione: è chiaro che le emissioni aumenteranno e il rischio che venga superato il valore di attenzione è molto elevato. La modifica del sistema di rilevazione serve consentire a questi impianti di continuare a funzionare”.
Sul criticatissimo diritto ad antenna selvaggia, che violava il reale diritto alla proprietà, il ministero dello Sviluppo economico ha fatto marcia indietro. Ma ha comunque acconsentito a un sistema di misurazione più “generoso”.
Con buona pace di chi, come lo Iarc, in attesa che altri studi di approfondimento vengano portati a termine, continua a considerare le onde elettromagnetiche come “sospetti cancerogeni”.
Nota bene > I servizi “a banda ultralarga mobile”, la cosiddetta telefonia di quarta generazione, interferiranno con la “ricezione televisiva domestica”.
Le nuove antenne quindi ostacoleranno, se non in alcuni casi oscureranno del tutto, la visione dei programmi televisivi.
Lo IARC: i CEM da RF sono ufficializzati “possibly carcinogenic to humans”, possono causare il cancro negli esseri umani.
Il sospetto, i punti interrogativi.. se possono o non possono, è stato quindi cancellato. Servono quindi azioni più precauzionali. Ne convenite?