di Andrea Camilleri
Sellerio Editore – Pagg. 269 – € 14,00
Trama: Tutto congiura perché Montalbano prenda atto del proprio compleanno e, bravando e brontolando, si lasci ferire dalla ruvida evidenza dei suoi cinquantotto anni. Soliloquista e monologatore, il commissario di Vigàta scivola talvolta in una dimensione immaginativa di minacciosa intensità, ma sa come governare la giostra che il mondo gli fa intorno e deludere i toni di urgenza e le intimazioni di resa.
Nuovi accidenti e strani, vili crudeltà e ampie atrocità, messinscene squallide o di fastosa turpitudine, si incastrano capziosamente in un gioco di scatole cinesi irto di replicazioni. Tutto comincia con il furto degli incassi in un supermercato.
Seguono a valanga, come per una reazione a catena, delitti di crescente impatto. Il medico legale, Pasquano, ha il suo da fare fra tanto aroma di sangue. È burbero come sempre, nei suoi larghi giri di indisponenza; ma è cauteloso come mai. Si fiuta aria d’intimidazione tutt’attorno.
Si intuisce un disegno criminale guidato, con mano di ghiaccio e cinica impudicizia, lungo la zona d’ombra nella quale il potere politico convive e si confonde con quello del malaffare e della mafia: non senza i dimenamenti, le scorrettezze o le connivenze, più o meno attive, persino di alcune autorità preposte al rispetto della legge.
Lo stesso Montalbano, che è un rigoroso supervisore di dettagli e ha esatta intuizione scenica, è indotto a una cordialità cauta con i superiori ipocriti e pelosamente prudenti.” (Salvatore Silvano Nigro)
Letto da: Paolo
Opinione personale: Un altro libro in linea con quelli già letti in passato; credo che i lettori abituali ormai sappiano tutto del personaggio di Camilleri che ha conquistato sia le masse televisive sia uno zoccolo duro di lettori. La storia poliziesca di per sè è piacevole come sempre, ma sempre in secondo piano rispetto all’umanità del personaggio.
Come spiega Camilleri in una nota finale (ma avrei preferito leggerla prima) questo romanzo non è stato pubblicato seguendo la logica cronologia del personaggio, per scelta dell’Editore ed in effetti si notano alcune differenze, negli atteggiamenti, nelle domande che si fa Montalbano e nel suo modo di affrontare il tutto. Vabbè…
Sicuramente l’Autore vuole restituire al lettore la realtà dei fatti, tuttavia qualche volta mi piacerebbe che le storie di fantasia servissero ad educare il lettore.
Ed ecco, quindi, che nel momento in cui una persona nel’ufficio del commissario fa per accendere la sigaretta, Montalbano gli fa notare che sarebbe vietato ma questa volta farà un’eccezione.
E perchè mai, mi chiedo? Se negli uffici pubblici è vietato fumare,non si fuma. Punto.
Peggio ancora poche righe dopo, quando il fumatore non sa dove gettare il mozzicone ed allora Fazio se lo fa dare e lo butta dalla finestra. 😦