Articolo aggiornato dopo la pubblicazione
Copio una comunicazione ricevuta oggi dal commercialista* dalla quale traspare che la Repubblica delle Banane ha colpito ancora; leggo infatti che l’obbligo scatta dal 1° gennaio 2013, ma che l’Agenzia delle Entrate deve ancora dare chiarimenti in merito…..
facile trovarsi in difetto, su queste basi…
(* commercialista che è anche perito del Tribunale civile e penale di Milano, quindi sicuramente preparato ed accreditato, eppure si vede costretto a diramare avvisi in via indicativa…)
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Dal 1 gennaio 2013 a seguito dell’adeguamento della normativa Iva nazionale alla Direttiva Comunitaria viene sancito l’obbligo di identificare la fattura in modo univoco.
Pertanto non è possibile che due fatture se pur emesse in anni diversi abbiano lo stesso numero.
Come bisogna numerare le fatture a decorrere dal 1 gennaio 2013?
In attesa che l’ Agenzia delle Entrate dia opportuni e migliori chiarimenti, seguiremo due possibili strade alternative:
* Seguire nel 2013 la numerazione del 2012, ossia se l’ ultima fattura del dell’esercizio 2012 è la n° 415 la prima fattura del 2013 sarà la n° 416;
* Seguire la numerazione per esercizio amministrativo indicando numero e anche l’ anno solare, es. 1/2013 per l’ anno 2013, così prima fattura nel 2014 sarà n° 1/2014.
* Riguardo ai registri sezionali occorre aggiungere la lettera che identifica il sezionale indicandola nel registro, esempio:
** n.415/A numerazione del 2012, n.416/A prosecuzione nel 2013 con la numerazione del 2012;
** n.1/2013/A nel caso di inizio dal 2013 con numerazione progressiva per anno che a fianco al numero attribuito alla fattura indichi l’anno di emissione.
Si segnala che le fatture emesse dal 1 gennaio 2013 oltre a quanto previsto già dalla legge, dovranno esporre:
numero di partita Iva del soggetto cessionario o committente;
in caso di soggetto passivo Ue, numero di identificazione Iva attribuito dallo Stato di stabilimento;
codice fiscale, nel caso in cui il cessionario o committente residente o domiciliato nel territorio dello Stato non agisce nell’esercizio d’impresa, arte o professione.
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Aggiornamento: dopo un consulto fra il programmatore della società che ha fornito il programma gestionale ed il commericalista, al fine di sbloccare l’attività lavorativa, è stato deciso di impostare la numerazione a partire dal numero 201300001 … ovviamente confidando nel fatto che i signori dell’Agenzia delle Entrate si decidano a chiarire al meglio il tutto…
Aggiornamento dell’11 gennaio: Ed ecco che finalmente arrivano, con il solito colpevole ritardo, le direttive dell’Agenzia delle Entrate.
Clicca QUI per leggere l’articolo del Sole24Ore.
Certo che con questa trovata… i problemi italiani sono risolti !!! Siamo caduti in mano ad un branco di burocrati leccafrancobolli… tutti disertori della zappa , della vanga, delle aziende manifatturiere che sono state costrette a delocalizzare o chiudere i battenti per le valanghe di stupidaggini come questa che annebbiano, diluiscono, annullano le cose serie!
Ora c’è disoccupazione… ah ah ah ; Non siamo più capaci di distinguere la differenza fra lavorare e percepire uno stipendio…
Ciao a Tutti e buona fortuna!!!
Marco
Sai qual è il bello che ci uniformiamo con l’europa per quello che ci pare, che l’europa abbia detto che l’imu è una tassa ingiusta e capestro all’italia non frega nulla, che gli stipendi dei deputati in europa siano più bassi di quelli italiani e che viceversa gli stipendi degli operai siano più alti in europa rispetto all’italia non importa ma…cazzo che le fatture siano per tutti uguali!
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bisognerebbe farlo
comunque io sono stanco e te lo dico sinceramente
1000 sbattimenti per poco e niente ….non è possibile
il fatto è che poi dai politici (si sa) alle persone “normali” non sanno come cazzo si lavora male con questi presupposti..
ed ogni volta che sento uno, da Vendola in giù, a parlare dei “padroni”mi piacerebbe avere abbastanza soldi per vivere e dirgli: ti regalo l’azienda, vediamo quanto sei bravo …
anch’io
non so quanto reggo
mi sono rotto i coglioni
idem, mi pesa venire in ufficio a dover perdere tempo e denaro non per creare reddito e LAVORARE ma per stare dietro ad ogni virgola, sapendo che in ogni caso in caso di contestazione avranno ragione loro, in un modo o nell’altro…
ci pensavo proprio stamane, che il nostro problema non è solo la pressione fiscale, ma il fatto che se ti danno addosso applicano le leggi che gli servono ed ignorano tutte quelle che ti tutelano…
resta il fatto che ho del materiale da consegnare e non posso farlo perchè non riesco a fatturare…
nessuno mi ha avvertito (porca trota)
allora sta menata è uscita perchè in europa non sono obbligati a mettere la data sulle fatture
noi la datiamo quindi in pratica la fattura di per se è già univoca
non ci sarà mai lo stesso giorno, ma i geniacci vogliono uniformare
il tutto, quindi “sembrerebbe” e dico “sembrerebbe” perchè ci stanno ancora pensando….vogliano il numero fattura seguito dell’anno
forse 1/13…. forse 1/2013 …
il problema, che i programmatori dei software di fatture che devi pure pagare non possano ancora modificare i programmi perchè la normativa non è ancora chiara
e quando si decideranno???
non si sa
la mia commercialista mi dice per le prime due fatture pazienza ormai sono andate…le prossime mi suggerisce di numerarle 2/2013
3/2013 etc etc
e se poi decidono diversamente facciamo il minestrone
ma come cazzo si fa a lavorare così
io non ne posso più…
siamo messi bene, io ho già fatturato per l’estero due fatture come sempre fatt 1 e fatt 2 e la mia commercialista non mi ha detto niente…adesso le telefono.
È il minimo di mandarli affanculo. Il brutto dell’Italia che la legge non è chiara ed è fatta x chi delinque.
Uno che ruba, sia una mela sia un milione di euro, deve finire in galera punto, invece se uno ruba dalle 10,00 alle 12,00 ha una riduzione della pena, se invece lo fa’ dall’una alle 5 del mattino la pena è più severa, e via dicendo, di questo passo non si va’ da nessuna parte.
Ci si mette anche l’Europa che ci cazzia per il problema delle carceri, ma dei pensionati che non hanno nemmeno i soldi x comperare il pane all’europa non frega un cazzo?
divertente il fatto tipico da Comma 22 che si verifica ovvero
devo spedire del materiale all’estero e devo emettere la fattura per forza di cose, in quanto devo indicarne il numero sulla Dichiarazione da allegare alla merce… ma non posso fare la fattura perchè non so come muovermi (il commercialista mi ha detto di aspettare a fatturare, che stanno verificando il da farsi…)
quindi dato che di lavoro ce n’è tanto, rischio pure un ritardo nella consegna perchè 9 giorni fa sono entrate in vigore norme che, casualmente, non sono chiare…
ma che andassero veramente affanculo…..
È inaudito. Secondo me, ma non ho studiato alla bocconi, se l’anno cambia la fattura seppur con lo stesso numero è identificabile.
Questi stanno facendo di tutto x far rompere i coglioni alla gente e chiudere quelle poche fabbriche che ancora ci sono, mandando in mezzo alla strada altri dipendenti.