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Carne di cavallo: terzo caso di frode in Italia in tortellini prodotti in Brianza

leggo su Il Fatto Alimentare

Come era facile prevedere è arrivato il terzo caso italiano di presenza di carne di cavallo non dichiarata in etichetta. La notizia è stata diramata del Ministero della salute sulla base delle analisi effettuate dall’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, su un campione di pasta fresca ripiena (tortellini)  denominata “Piemontesino al vitello” venduta in un ipermercato di Turate (CO).

La pasta, da 500 g, lotto n. 01/07 con scadenza 13/03/2013, risultata positiva alla prova per la ricerca di carni equine, è stata prodotta e confezionata dalla ditta brianzola LA MARCHESINA s.r.l. di Usmate Velate (MB).

 Le ulteriori verifiche dei NAS, estese alle aziende che hanno fornito la materia prima utilizzata dalla ditta lombarda, hanno consentito di procedere al sequestro cautelativo sanitario di 210 kg di carne dichiarata di vitello e di bovino adulto sui quali sono in corso esami analitici.

La Marchesina scrive per dire che anche lei è stata  truffata esattamente come il consumatore:

Vi scrivo per chiedere di dare voce a una piccola azienda che in questi giorni è stata vittima di un sistema che ha dimostrato non funzionare e di una stampa distratta che con un comportamento superficiale rischia di rovinare una realtà sana e di persone per bene. Una realtà di quell’Italia che lavora, di cui si sente tanto parlare e che, a conti fatti, si è pronti a distruggere  per una leggerezza.

Produciamo ravioli in Brianza e alcune confezioni del nostro prodotto sono state trovate positive ai controlli effettuati dai NAS volti a ricercare DNA equino in prodotti che non lo riportassero in etichetta (3° caso in Italia).

Vi chiediamo la possibilità di poter gridare a gran voce il sacrificio e la passione che tanto ci hanno animato nelle ultime tre generazioni e che nonostante le difficoltà degli ultimi anni ci hanno portato a dare sempre un prodotto di qualità ai nostri consumatori e per tale ragione ci hanno permesso di poter andare fieri del nostro lavoro.

Noi siamo una piccola azienda artigiana e rispettiamo con scrupolo tutte le regole, abbiamo investito molto nell’implementare procedure che garantiscano la qualità del prodotto finito che produciamo a partire da materie garantite. Queste ultime – ci teniamo a precisare – vengono acquistate da fornitori certificati italiani dell’area milanese e veronese. I controlli a oggi sono stati indirizzati a verificare la qualità e non la veridicità di quanto dichiarato in etichetta, noi come i consumatori siamo stati le prime vittime di una filiera che nonostante fosse certificata non ha funzionato.

Chi fa il proprio lavoro con il cuore e con serietà non deve vergognarsi del proprio prodotto e non può essere bandito dai punti vendita. Al contrario deve andare fiero di ciò che fa e potere continuare a farlo al meglio.

Quello che chiediamo è di poter raccontare la nostra verità e di ringraziare pubblicamente chi ci ha già confermato la sua fiducia e spero ci permetterà di continuare ad esistere. Siamo sicuri che i nostri clienti nonostante le dichiarazioni iniziali capiranno la nostra posizione e continueranno a investire nelle realtà locali e non metteranno in strada tante famiglie innocenti.

Antonio Rusticoni (relazioni esterneLa Marchesina)

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