in sintesi un articolo di Dario Dongo che leggo su Il Fatto Alimentare
Siamo andati a vedere Pinocchio, l’ultima opera di Enzo D’Alò. Non appena superate le casse, ci siamo avventurati nell’offerta alimentare di UCI-Cinemas di Arezzo. Oltre al servizio di vendita self-service di caramelle sfuse, che abbiamo già avuto modo di commentare, ridonda l’offerta di pop-corn, bevande zuccherate e varie golosità.
Vorrei ricordare come questa formula è stata messa sotto accusa negli Stati Uniti, a causa degli “snack” ipercalorici blanditi agli utenti. Troppe calorie, troppi zuccheri e grassi, troppo sale negli spuntini che assumono la connotazione di veri e propri pasti, ma sbilanciati dal punto di vista nutrizionale.
Scendiamo più nel dettaglio. “Per i più piccoli, UCI Cinemas pensa in Grande”. E cosa pensa di bello per i nostri bambini?
Percorsi educativi, cultura da abbinare allo spettacolo?
Proprio no, pensa a farli diventare grandi, anzi grossi e larghi. Con una “gamella” che contiene 65g di popcorn, mezzo litro di bevanda e un ovetto Kinder Sorpresa, per un totale di circa 450 chilocalorie, e poco più di 120g di zuccheri.
Ricordiamo che il fabbisogno medio giornaliero di un bambino di 4-5 anni varia dalle 1200-1300 kcal., in relazione a sesso e attività fisica praticata.
Per gli spettatori adulti all’ingrasso viene offerto un menu classico da 1.100 chilocalorie composto da popcorn più un litro di bevanda, pari al 55% del fabbisogno medio giornaliero – “Guideline Daily Amount” – stabilito nel regolamento (UE) n. 1169/2011.
Per chi volesse proprio esagerare c’è anche il menu gigante composto da un bicchierone di pop-corn da 250 g abbinato al solito litro di Coca-Cola.
Uno spassionato consiglio, al “Signor UCI”.
Se la logica é quella del profitto a ogni costo – come si direbbe anche dai 20-30 minuti di pubblicità che precedono ogni film – si lucri magari sulla frutta e le macedonie, l’acqua minerale e i succhi.