un articolo di Claudio Troiani che leggo su il Fatto Alimentare (clicca sul link per leggere le tabelle nutrizionali)
La pasta secca di semola di grano duro è un alimento di uso quotidiano e gli italiani si considerano degli esperti nel giudicare questo prodotto. Saperlo fare però non è facile come sembra.
Sugli scaffali di supermercati e ipermercati tutta la pasta sembra uguale, ma possono esistere delle differenze sostanziali legate a diversi parametri: un’elevata quantità di proteine e di glutine conferisce alla pasta un buon valore nutrizionale e una buona consistenza.
Altro parametro fondamentale è la temperatura di essiccazione utilizzata nel processo produttivo: più è bassa, meno viene alterata la struttura del glutine, (responsabile della consistenza e della tenuta alla cottura).
La maggior parte della pasta in commercio è prodotta con tecnologie moderne che utilizzano l’essiccazione ad alte temperature che accorciano la durata della lavorazione; anche con questo sistema la pasta tiene la cottura, ma può perdere le caratteristiche di elasticità e consistenza per il degrado del glutine.
Una cosa è certa, alla base di una buona pasta deve esserci una materia prima con caratteristiche qualitative elevate.
Ma che strumenti ha il consumatore per valutare una prodotto rispetto a un altro?
L’etichetta è importante perchè indica il contenuto proteico e in alcuni casi il tipo di lavorazione utilizzata (per esempio la dicitura “essiccazione lenta a basse temperature”).
Abbiamo messo a confronto la pasta secca Agnesi di Colussi e la pasta Esselunga prodotta dallo stesso gruppo nello stabilimento di Imperia.
Le tabelle nutrizionali e le etichette sono praticamente uguali, e dal momento che l’etichetta non riporta indicazioni particolari sul processo di lavorazione, il consumatore potrebbe pensare di trovarsi di fronte lo stesso prodotto. Ma c’è un fattore che varia in modo considerevole: il prezzo.
La pasta firmata Esselunga prodotta da Agnesi viene venduta nel formato da 500 g a 0,48 €.
La pasta Agnesi venduta sugli scaffali a fianco si trova solo nel formato da un chilo, ma ad un prezzo quasi doppio 1,75 € (pari 0,87 € per 500 g).
Di fronte a una differenza di prezzi così vistosa il consumatore può pensare che pasta Agnesi utilizzi materie prime più ricche di glutine (che darebbe alla pasta più nerbo ed elasticità), o che il grano duro impiegato sia ottenuto da una particolare selezione o che ci siano altri fattori.
Abbiamo interpellato l’azienda che però non ha rilasciato informazioni in proposito.
Ci siamo allora rivolti a Esselunga per cercare di capire quali sono le caratteristiche della loro pasta.
La risposta è stata molto chiara: il fornitore deve rispettare il capitolato tecnico che stabilisce i parametri qualitativi relativi alla semola riguardanti il contenuto minimo di proteine (superiore al limite minimo di legge), il contenuto di glutine al fine di ottenere una pasta con un’ottima tenuta alla cottura e di colore giallo brillante. Nel capitolato sono inoltre stabiliti i parametri di processo e i controlli da effettuare sul prodotto finito prima del rilascio alla vendita.
Esselunga inoltre, ha sottolineato un’altra peculiarità della pasta precisando che Agnesi produce internamente la semola, lavorando il grano con mulini di proprietà.
Siamo di fronte a un prodotto firmato da Esselunga con un prezzo particolarmente conveniente.