“È preziosa questa edizione italiana del carteggio tra Alfred Nobel e Bertha von Suttner. Finalmente viene offerta la possibilità anche a chi non è poliglotta di entrare nello storico “laboratorio di pensiero e di azione” che avrebbe portato all’istituzione del premio Nobel perla pace: un laboratorio dove nulla è scontato, tutto è dialettica, e in cui posizioni analoghe, ma certo non identiche, si confrontano con grande rispetto, ma anche senza reticenze.
Scrivendosi, Nobel e Suttner rivelano le proprie fragilità, i momenti d’incertezza e la fatica di stare nel mondo, le ansie di tutti i comuni mortali per la salute, gli incerti economici, i difficili rapporti con gli altri. Le lettere delineano due concezioni del mondo e del vivere per nulla monolitiche, e di certo non sovrapponibili, ma che si scoprono forse complementari nelTaspirare a quell’obiettivo comune: la pace. Impetuosa, appassionata, dominata dall’ottimismo della volontà, Bertha von Suttner; pragmatico, realista, incline al pessimismo della ragione Nobel: due modi di stare nel mondo, per certi versi antitetici.
Eppure quest’uomo e questa donna, grazie al rispetto vicendevole e all’altissima considerazione reciproca, di cui le parole che leggiamo danno testimonianza, riescono a trovare un minimo comun denominatore che fa da collante a una relazione i cui dettagli essenziali continuano a rimanere sepolti nel riserbo voluto dagli interessati.” (Dalla postfazione di Paola Maria Filippi)
Due grandi menti che hanno segnato il passaggio tra il XIX e il XX secolo raccontate con le loro stesse parole, gli scambi di opinioni, in un carteggio unico e prezioso, capace di ricostruire la storia di uno dei più importanti premi mondiali e di un sogno chiamato pace.
I 13 anni di lettere scambiate tra Alfred Nobel, lo svedese inventore della dinamite, e Bertha von Suttner, scrittrice austriaca ideologa radicale della pace, vengono finalmente tradotti in italiano e pubblicati da Moretti & Vitali.
Un modo per scoprire le debolezze più nascoste e intime di due personaggi straordinari eppure per morti versi così simili a noi.
Diversi, certamente. Ottimista e sognatrice lei, pessimista e realista lui. Entrambi hanno comunque perseguito il raggiungimento della pace tra le nazioni, pur percorrendo strade diverse.
Ed è proprio per la grande stima che nutriva per von Suttner che Nobel si impegnò direttamente affinché nel 1905 ricevesse il Nobel per la Pace.
Una storia di amicizia e intelligenza come poche ne ha conosciute il mondo