Che cosa avranno da dirci Maurizio Lupi e Pietro Ciucci sulle strategie per la sicurezza delle strade?
Sono stati invitati per il 18 settembre dalla Dekra alla presentazione del Rapporto annuale di quest’organismo tedesco che la sicurezza la studia. E – dice il programma della manifestazione – devono dar conto delle strategie italiane per la sicurezza stradale.
Fino a un paio di mesi fa, i loro interventi sarebbero stati prevedibili quasi come orari ferroviari: le istituzioni parlano sempre di potenziamento dei controlli, nuove sanzioni, semplificazioni. Qualche volta si parla pure di migliorare le infrastrutture…
Ma come si farà a restare fedeli ai soliti cliché quando bisogna dar conto all’opinione pubblica di come ha fatto un bus (in Irpinia, facendo 40 morti) a cascare da un viadotto autostradale le cui barriere avrebbero dovuto offrire tutte le migliori garanzie e invece sono volate giù assieme al mezzo?
L’esperienza insegna che in questi casi il potente di turno parla d’altro, tanto nessuno sta poi lì a ricordargli le sue responsabilità. E, se poi qualcuno dal pubblico lo incalza, si fa presto a zittirlo (più o meno elegantemente).
L’impresa di fare muro di gomma, però, stavolta sarà più difficile: la Procura di Avellino sta puntando i riflettori su vari tratti dell’A16, anche perché ha ricevuto segnalazioni circostanziate. E alcune parlano di lavori fatti dalla camorra.
Ecco: la lotta alle infiltrazioni della criminalità organizzata è un buon argomento di strategia. Per rendere – tra l’altro – più difficile fare lavori con pezzi scadenti e manodopera distratta. Vedremo se Lupi e Ciucci avranno il buonsenso di parlarne