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Detergenti sì, ma con etichette poco trasparenti: 12 prodotti a confronto

un articolo che leggo su Il Salvagente

È inutile strofinare. In certi casi la trasparenza è un miraggio. Come per i detersivi. Magari efficaci per pulire lo sporco, ma talvolta ricoperti da una coltre di mistero, che impedisce di conoscere quali sostanze contengono.

Chi ha avuto la curiosità di leggere le – quasi sempre – microscopiche informazioni riferite sulla confezione dei detergenti per la casa avrà notato che in merito al contenuto sono sempre elencate alcune sostanze.

Non si tratta di una cortesia al consumatore, è un obbligo di legge. Il produttore deve elencare esplicitamente i conservanti e i profumi inseriti nella formula, oltre a precisare natura e quantità di tensioattivi (le molecole lavanti).

A stabilirlo è il regolamento europeo “detergenti” (648/04). Che prevede anche altro. Per esempio, la pubblicazione sul sito web aziendale dell’intero elenco dei componenti del detergente. Un’incombenza di grande utilità, ma spesso disattesa o attuata male.

Per verificare il comportamento delle aziende del settore il settimanale Il Salvagente, nel numero in edicola dal 26 settembre (e nel nostro negozio on line), ha messo a confronto 12 prodotti per la pulizia del bagno e della cucina: una categoria di detergenti usata in ogni casa, a prescindere dalle finiture, che costringono la scelta in altri ambiti (si pensi alla pulizia dei pavimenti, articolata in prodotti per marmo, piastrelle, legno e via dicendo).

Il risultato è che 10 volte su 12 i produttori sono scorretti. Un terzo del campione non rispetta la legge. Altri 2 prodotti di fatto negano al consumatore le informazioni che cerca. Un altro quartetto rende fruibile l’elenco dei componenti soltanto dopo l’acquisto. Appena 2 giocano pulito.

Eppure la regola è chiara. Da 8 anni (dall’8 ottobre 2005) chi commercializza un detergente per la casa deve fornire al consumatore l’elenco completo dei componenti.

Il reperimento delle informazioni deve essere garantito anche telefonicamente, stampando sull’etichetta il numero da chiamare.

Tenendo conto che prendere nota dei nomi delle molecole usate nelle formule è impresa da addetti ai lavori, il legislatore ha previsto una semplificazione: indicare sulla confezione il sito web al quale collegarsi per consultare e stampare la lista. La modalità è considerata normale dall’industria. L’Aise, associazione europea di settore, la richiama nei suoi opuscoli rivolti ai consumatori. Ma farebbe bene, forse, a riepilogarla prima a chi produce.

“Impiega le tue energie altrove”, suggerisce simpaticamente la Colgate-Palmolive dall’etichetta del suo Ajax. Molto probabilmente si riferisce alla caccia alle molecole impiegate nella formula.

Le pagine su colgate.it che dovrebbero riferire la composizione del famoso detergente, infatti, sono fuori servizio da un pezzo: martedì 18 settembre il call center affermava che non poteva accedervi da diversi giorni, e lunedì 23 le cose non erano cambiate.

A fare finta di niente ci sono anche due discount: Tuo, che per il suo detergente Dolly non indica alcun sito; e Todis, che si affida a Pizzolotto per il gel bagno Neutral, indica in etichetta un sito web ma nelle pagine elettroniche è introvabile. Caccia al tesoro senza soluzione anche con Casa Linda di Moroni: nel sito manca l’intera linea.

Due produttori sembrano quasi intenzionati a depistare il consumatore: per il Vim, la Guaber mette on line due elenchi diversi, mentre la Henkel per il suo Bref (“Pulito facile, 4 in 1, ossigeno attivo”) indica un nome diverso da quello impresso sulla confezione: “Bref Solution Oxy Ossigeno Attivo”.

Approfittando della genericità del regolamento, che non detta come rendere disponibili le informazioni al consumatore, infine, 3 produttori (Procter&Gamble, Eurospin e Madel, nel campione con 2 detergenti) scelgono di subordinare l’accesso alla digitazione di un codice impresso sulla confezione: per leggere cosa contiene un detersivo e decidere se va bene, insomma, bisogna prima acquistarlo.

Gli unici che rispettano le regole alla perfezione sono Unilever per Cif e Hedera Natur per la Crema abrasiva, che pubblica l’intera composizione sia in etichetta, sia on line.