Si chiama LEAPrus 3912, il nuovo rifugio ecosostenibile autosufficiente che quest’estate ha aperto le sue porte ai temerari scalatori, raggiungendo quasi i 4.000 metri d’altitudine sul Monte Elbrus, una delle vette più alta d’Europa al centro della catena montuosa del Caucaso settentrionale tra il Mar Nero ed il Mar Caspio.
Il merito del progetto va ai professionisti italiani della Leapfactory che, come nel progetto per il Monte Bianco, si sono occupati del disegno e della produzione dei componenti del rifugio ecosostenibile collocato lungo la via normale di salita alla montagna sull’immenso ghiacciaio meridionale.

Sono bastati pochi giorni per trasportare e costruire in quota il rifugio ecosostenibile LEAPrus 3912, composto da quattro edifici completamente prefabbricati ed, ovviamente, autosufficienti dal punto di vista energetico.
Dovendo resistere a condizioni climatiche davvero estreme il rifugio ecosostenibile LEAPrus 3912 è stato realizzato con un involucro strutturale ad altissima efficienza energetica, in grado di ridurre drasticamente il fabbisogno energetico dell’edificio per l’illuminazione, il riscaldamento, il trattamento dell’aria e la produzione di acqua calda sanitaria.
L’involucro esterno, perfettamente coibentato, è realizzato prevalentemente in legno e con materiali di riciclo dotati di certificazione ecologica; la forma tubolare e il rivestimento esterno, impediscono alla neve o alle precipitazioni di fermarsi sulla struttura, evitando gli interventi di manutenzione, piuttosto complessi data la collocazione.
Fonte: Rinnovabili.it
E bravi! Quando vogliono gli italiani sanno fare anche qualcosa di buono…