un articolo che leggo su Il Salvagente che potrebbe interessare anche a Il Pupo Alpinista 😉
Adidas, The North Face, Mammut, Patagonia: bastano questi nomi per attirare l’attenzione non solo di alpinisti e amanti della montagna, ma anche semplicemente di scooteristi e adolescenti attenti alla moda.
Sì perché i giacconi, i guanti e in generale tutto il cosiddetto “abbigliamento outdoor” prodotto da questi marchi va per la maggiore non solo ad alta quota, ma anche più prosaicamente per girare in città di inverno.
Per questo motivo, atterrisce il pensiero che questi capi di abbigliamento, tanto usati, contengano sostanze nocive, in grado di inquinare l’ambiente e mettere a rischio perfino la salute dell’uomo.
A denunciare la contaminazione da perfluorinati e perfluorocarburi (Pfc), è il Salvagente che nel numero in edicola (acquistabile nel nostro negozio on line) riporta tutti i risultati ottenuti dalle analisi condotte per Greenpeace da due laboratori indipendenti.
17 prodotti, tra giacconi, piumini, impermeabili e guanti, che hanno mostrato dati allarmanti.
Tutti gli indumenti del campione hanno mostrato un certo livello di contaminazione, ma in alcuni casi le punte rilevate dalle analisi sono francamente preoccupanti: è il caso dei guanti della Mammut in cui sono stati ritrovati livelli di Pfos, uno dei più tossici tra i perfluorocarburi, nove volte più alti dei limiti di legge (1 microgrammo per metro quadrato).
Non a caso, a seguito delle analisi, l’azienda ha annunciato di aver ritirato il prodotto in questione dal mercato.
Dietro la sigla Pfc, si nasconde una famiglia di sostanze utilizzate per rendere idrorepellenti i tessuti e infatti le analisi commissionate da Greenpeace ne hanno riscontrato la presenza anche nelle membrane (come il Gore-Tex) che ricoprono i giacconi invernali.
Peccato che si tratti di composti non solo altamente persistenti e non eliminabili una volta rilasciati nell’ambiente, con conseguenze devastanti, per esempio, nei territori circostanti le fabbriche e le zone di produzione industriale (soprattutto Cina e Vietnam), ma anche tossici per l’uomo, in grado di danneggiare il sistema immunitario e riproduttivo.
Eppure le alternative esistono e sono già disponibili sul mercato: giacche con membrane senza Pfc o ancora finiture e rivestimenti in poliestere e poliuretano, impermeabili e traspiranti.
Premettendo che nessun indumento (tranne i guanti della Mammut) è risultato illegale, anche perché per molte sostanze non esiste un limite di legge, Il Salvagente ha utilizzato una simbologia a semaforo per indicare i capi di abbigliamento via via più preoccupanti considerando la presenza non solo dei due più temibili perfluorocarburi, ossia il Pfos e il Pfoa, ma anche di altri inquinanti a effetto di interferenti endocrini come i nonilfenoli e gli ftalati.
Dunque semaforo rosso, per esempio, per le giacche che contengono concentrazioni allarmanti di Pfoa o per i guanti di The North Face con troppi ftalati.
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bè, diciamo che su un articolo North Face becca un rosso e su un altro un verde…
ma in ogni caso finchè penseranno solo a produrre al risparmio (vendendo però a prezzo pieno) non si andrà da nessuna parte…
vuoi risparmiare? devi tagliare la qualità, chi produce lo sa…
ed infatti è quello che dico ad un cliente che vuole sempre un prezzo più basso …
“vuoi risparmiare? non ti lavo i pezzi…”
e lui: “eh, ma poi devo lavarli io e costa ..”
“appunto, coglione”
North Face mi demolisci un mito fa le migliori scarpe da trekking, io attualmente ho quelle della Tecnica solo perchè quando a andai a comperarle quelle della north face erano basse mentre io volevo uno scarponcino