Alcuni giorni fa a Mi Manda Rai 3 hanno raccontato una vicenda paradossale.
In un piccolo paese in provincia di Latina, nel mese di settembre un vigile ha multato un’auto in divieto di sosta, davanti ad uno studio medico.
La cosa si è ripetuta nel mese di dicembre ed il vigile era accompagnato dal suo comandante.
Uno dei tre medici dello studio ha affrontato i vigili dicendo che perseguitavano i pazienti (8 multe in 3 anni è persecuzione?) e via dicendo…
Dopo alcuni giorni il medico ha inviato una lettera con la quale ricusava come paziente il vigile, la moglie, e la nonna 104enne, oltre che il padre 82enne (con Alzheimer) del comandante dei vigili.
La possibilità di ricusazione* esiste, ma per motivi seri e reali. In questo caso sarebbe la la perdita del rapporto fiduciario tra medico e paziente.
Considerando che il medico è stato un assessore del Comune, mi sarei aspettato una maggior coscienza civica, anche se con gli esempi che abbiamo davanti, vien da pensare che elevare due multe (neanche a lui, tra l’altro) sia un peccato di lesa maestà a chi spesso occupa poltrone e riceve privilegi che non gli spettano.
( * Recita l’Articolo 41: Tale ricusazione deve essere motivata da eccezionali ed accertati motivi di incompatibilità ai sensi dell’art. 8, comma 1, lett. b), D.L.vo n. 502/92 e successive modificazioni ed integrazioni. Tra i motivi della ricusazione assume particolare importanza la turbativa del rapporto di fiducia.)