di Francesco Balletta
Bookme – Pagg. 320 – € 12,90 (lo vendo ad € 5,00 )
Trama: Domenico Campana, maresciallo dei carabinieri in una cittadina dell’alto Lazio, è stanco. Stanco degli acciacchi e dei chili di troppo, stanco di indagare, stanco di omicidi, magistrati, imputati e compagnia bella. Fosse per lui, se ne andrebbe in pensione seduta stante, ma i suoi cinquantasei anni lo costringono ad aspettare. E a sgobbare, rimestando “nel pozzo senza pendoli dell’animo umano”.
Così si ritrova a pensare mentre consuma un pollo di rosticceria e apre l’ennesimo fascicolo: un insegnante del liceo locale è stato picchiato e trafitto da una pugnalata al cuore. Farebbe di tutto per evitare quest’altra grana e la sorte lo accontenta: un osso di pollo gli va di traverso e lo uccide. Il maresciallo lascia la vita con un sospiro di sollievo. Finalmente un po’ di riposo, pensa, e invece no, siamo solo all’inizio.
Alla dogana per trapassati non lo fanno andare “su” perché non è morto del tutto, ma solo al settantacinque per cento. Campana è spiazzato. Come ottenere il lasciapassare? L’affascinante capitano della dogana, Clelia, gli affibbia l’indagine rimasta in sospeso tra i vivi. L’ultimo caso da risolvere prima dell’agognato eterno riposo. Nei panni di detective morto a 3/4, però, deve ripartire da zero.
Via le consuetudini e gli strumenti di una vita da carabiniere e avanti con nuovi apparecchi e nuovi metodi di indagine. Un’avventura tra giallo e mistero che risvelerà nel defunto maresciallo la “voglia di vivere”.
Letto da: Paolo
Opinione personale: Una trama coraggiosa, non è facile scherzare sulla morte al punto tale da riuscire a rendere il momento della scomparsa del protagonista, all’inizio del romanzo, uno dei pezzi più divertenti; è sicuramente avere il giusto approccio alla storia ed al modo con cui viene raccontata, ed infatti la Signora K ha mollato la lettura 😉 tuttavia si legge bene, ad esclusione della visione nel bosco dove il tutto è così surreale e grottesco da diventare noioso.
Beninteso, è la mia opinione personale, ma devo ammettere che per combattere la noia ho letto questo capitolo saltando alcuni pezzi, arrivando velocemente alla fine che peraltro è necessario leggere per capire al meglio lo svolgimento della vicenda.
Un altro punto critico è la melma che ha un suo perchè, ma l’avrei affrontata diversamente, con minore insistenza. Nel complesso, il libro è promosso e nella mia classifica personale lo indico con un gradimento medio; è consigliato solo a lettori che, come detto, siano in grado di accettare una storia impossibile, un poliziesco leggero sebbene, per assurdo, il personaggio principale sia un quasi morto, un morto a 3/4, per l’appunto. 😀