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L’autovelox è invisibile? I cittadini gli mettono le strisce bianche…

di Maurizio Caprino

I nuovi autovelox fissi di Milano sono anche ben presegnalati, ma sono poco visibili. Un peccato veniale, che però potrebbe generare un contenzioso di cui non si sente il bisogno. E allora qualcuno ha pensato bene di renderli visibili, mettendo almeno sulla postazione di via dei Missaglia le zebrature artigianali che vedete nella foto qui.

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Con tanto di cifra “50” che ricorda qual è il limite di velocità su quel viale, nonostante sembri avere tutte le caratteristiche per poter essere classificato come strada urbana di scorrimento e quindi con limite elevabile fino a 70 km/h.

Per la verità, si può pensare anche che le zebrature siano state messe da cittadini della zona esasperati dal passaggio di veicoli troppo veloci che mettono a rischio chi attraversa il largo viale. Ma la sostanza non cambierebbe troppo.

Infatti, vorrebbe dire che la presegnalazione non basta a far rallentare la gente: soprattutto da agosto 2007, quando abbiamo imposto per legge controlli di velocità presegnalati e visibili, siamo ormai un Paese pieno di segnali che annunciano controlli di velocità perlopiù inesistenti e quindi molti si aspettano di non trovare nulla dopo. Sono tutte teorie discutibili e le abbiamo discusse spesso.

A parte il fatto che alcuni violano l’obbligo di visibilità, il problema è anche che adesso si rischia di doverne discutere anche in tribunale: una recente sentenza della Cassazione ha stabilito che il gestore della strada, nel presegnalare i controlli, deve anche usare modalità diverse secondo che si tratti di postazioni fisse, frequenti o saltuarie.