La vita in periferia può essere difficile. Soprattutto se sei un ragazzo di 18 anni con due enormi baffi che ti sono valsi il soprannome di Stalin.
È lui il protagonista della storia, un giovane con grossi problemi di gestione della rabbia, amante del cinema, confinato in un quartiere grigio dove non c’è niente da fare.
Passa il suo tempo con Jean, un vecchio depresso che lo sfrutta, approfittando di lui. L’unica cosa bella che c’è nella sua vita è Bianca, una ragazza cieca per cui nutre un grande amore platonico.
Un giorno Stalin litiga con il patrigno, e ancora una volta si lascia trascinare dall’impeto della rabbia. Lo malmena e poi scappa di casa. Portando Bianca con sé, in giro per l’Italia, per un viaggio che permetterà a entrambi di crescere e trovare se stessi in un Paese in crisi d’identità.
Stalin + Bianca è un romanzo di formazione e di sentimenti sinceri, ma anche una critica all’indifferenza società contemporanea.