Ritrovarsi 20 anni dopo, a pensare che forse si stava meglio prima. Non è il massimo, soprattutto se il prima in questione è una stagione politica iniziata sulle macerie della Seconda Guerra mondiale e conclusasi nel peggiore dei modi: con Tangentopoli.
Ma la Seconda Repubblica è stata una grande delusione. Tutte le aspettative di cambiamento sono state bruciate. Il bipolarismo si è trasformato in una guerra tra due fazioni opposte e tese più alla delegittimazione dell’avversario che alla proposta programmatica.
Il malaffare non è morto, anzi, ha trovato nuova linfa nei recenti scandali che hanno dimostrato come i legami con la politica non siano mai stati sciolti. L’Italia è rimasta schiava della burocrazia, il federalismo non ha fatto che ingrossare la macchina della pubblica amministrazione. E la modernità rimane una chimera.
Il quadro dipinto da Paolo Posteraro in Povera Italia non è certo dei più ottimisti. Anzi. Ma è dagli errori che si può costruire un futuro migliore.
Già. Come disse Nietzsche: Solo dal caos può nascere una stella danzante .
Comunque con il ventennio di S.B. siamo caduti così in basso che peggio non si può.