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Un libro: I misteri di Montecitorio

Di primo acchito, quando ho letto un articolo di Marco Drago su questo libro, ho pensato al solito libro sui politici attuali, se non fosse che Ettore Socci non solo non è lo scrittore Antonio Socci (mea culpa per la confusione), ma soprattutto si tratta di un garibaldino prima e deputato poi, oltre che scrittore e giornalista,  che ha pubblicato questo romanzo nel 1899.

E come sempre, passa il tempo, ma la storia che leggiamo è sempre la stessa, anche se sono quasi inquietatnti le similitudini con i politici attuali; un paio di esempi: il giovane toscano Guidi convinto di cambiare la politica ed il più volte presidente del consiglio, tale Agostino Depretis, con il suo sorriso da gabbamondo … umorale e vanitoso, con l’ansia di sembrare più giovane e seduttore seriale.

E le coincidenze non finiscono qui… 😉

Copertina-Socci

I misteri di Montecitorio è la storia dell’ascesa politica dell’avvocato Guidi, da giovane professionista di provincia a deputato romano. Cento anni prima degli scandali della Casta, Socci racconta in presa diretta corruzione, sotterfugi, miserie umane della classe politica italiana, inventando un genere, il romanzo parlamentare, e offrendo, per la prima volta nella storia del nostro Paese, un quadro umano e sociale che sconvolge per le rispondenze con la nostra contemporaneità.

Irriverente, caustico, spietato, “I misteri di Montecitorio”, attraverso il suo protagonista, esplora ogni sfaccettatura dell’esperienza politica di un uomo qualunque catapultato dalla fine del mondo al centro della scena pubblica: dalle prime, timide manovre per vincere la campagna elettorale fino alla vita mondana, le vacanze, l’amante ufficiale, l’avvocato Guidi ci mostra quanto il potere riesca a trasformare anche il migliore degli uomini immaginabili nella più bieca e opportunista delle creature.

A corollario della sua avventura, gli incontri con i grandi uomini che contribuirono all’Unita d’Italia, ridotti alla miseria da uno Stato che preferiva i furbi agli eroi.