Paoblog.net

Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

In 50 comuni a nord di Cuneo, ERP ritira le pile esauste a domicilio

pile ricicloleggo su Rinnovabili.it di un’interessante iniziativa che spero possa contribuire a migliorare la raccolta delle pile esauste, tanto più considerando che nonostante la pericolosità ambientale di questo rifiuto, la raccolta è ferma al 25% del totale.

C’è da dire che molti si disinteressano completamente del problema, come è emerso da un’indagine, ma tenere da parte le pile per poi smaltirle correttamente non è che sia così difficile per il consumatore.

A casa ho una lattina dove raccolgo le pile e poi quando è piena vado all’Esselunga dove c’è il contenitore per la raccolta oppure le porto all’Ecocentro quando vado a buttare altri rifiuti.

E quindi ecco che i bravi cittadini da una parte guardano indignati i servizi sulla Terra dei Fuochi per poi replicare, nella quotidianità, l’inquinamento con sostanze tossiche che, con un corretto smaltimento potrebbero essere recuperate evitando nel contempo di arrecare danni all’ambiente nel quale, peraltro, vivono anche i menefreghisti ed i loro figli.

Che poi, a ben vedere, si torna sempre alla famosa incivile sentita alla radio e che porto spesso a (cattivo) esempio, quella che non era capace di smaltire l’umido, come se ci volesse una laurea per buttare un sacchetto in un bidoncino.

Resta il fatto che, impatto ambientale a parte, il trattamento delle pile esauste comporta un recupero importante di materiali.

Una volta raccolte alle stazioni ecologiche, le batterie sono inviate agli impianti di recupero, nei quali i componenti in plastica vengono separati dalle parti metalliche e riciclati: la soluzione acquosa di acido solforico in esse contenute viene invece inviata all’impianto di neutralizzazione.

Il piombo ottenuto dal processo di riciclaggio, attraverso diverse fasi di riduzione e raffinazione, ha gli stessi utilizzi del piombo ottenuto dal  minerale in quanto ha le stesse caratteristiche fisico-chimiche, è riutilizzabile all’infinito e viene adoperato per la produzione di nuovi accumulatori, per il rivestimento di cavi elettrici, per i comparti industriali della lavorazione della ceramica, dell’edilizia e della chimica.

Per produrre un Kg di piombo, lavorando quello delle batterie esauste, occorre poco più di un terzo dell’energia che ci vuole per lavorare il minerale estratto dalla terra.

* * *

Grazie alla collaborazione con Co.A.B.Se.R la ERP Italia  ha avviato un innovativo progetto per il ritiro a domicilio delle pile esauste.

L’iniziativa riguarda ben 50 comuni dell’Albese-Braidese, a nord di Cuneo, dove verranno coinvolti 105mila residenti.

Dal 2005 ad oggi ERP ha raccolto e riciclato circa 2 milioni di tonnellate di RAEE e attraverso questa nuova iniziativa vuole continuare a sensibilizzare i cittadini circa l’importanza del riciclo e del riuso dei rifiuti elettronici.

Servendo circa 39mila famiglie la raccolta domiciliare delle pile esauste si occupa di fornire i sacchetti per il conferimento dei rifiuti in associazione a materiale informativo che chiarisce in che modo vengono trattate le pile e perché è così importante gettarle via negli appositi raccoglitori o attraverso la raccolta porta a porta.

Partito a fine luglio il programma andrà avanti fino a novembre, cercando di arrivare a quante più realtà sarà possibile ricordando che dalle vecchie pile si può ottenere ancora energia riutilizzabile ed evitare che sostanze pericolose si disperdano nell’ambiente inquinandolo.