Fra le numerose regole astruse partorite dalla burocrazia, c’è quella dell’aggiornamento del libretto nel caso in cui si dia la macchina ad altri per più di 30 giorni.
In tanti si sono chiesti quale fosse la ragione per cui sia nata questa norma, e fra i motivi chiave ce ne sono due: primo, evitare che si circoli con l’auto intestata a un parente defunto; secondo, evitare che col gioco dei prestanome alcuni ciriminali possano scorrazzare liberamente con una vettura.
Quest’ultimo è proprio il caso del presunto capo della mafia capitale (così è stato ribattezzato il recente scandalo che sta devastando l’immagine di Roma e dei politici locali), che girava tranquillo sull’Audi aziendale intestata a un noto bar.
Massimo Carminati, il presunto capo della mafia Roma ha usato per diverso tempo una Audi A1 intestata ad un noto bar, torrefazione e ristorante con sede nel quartiere Eur. Il fatto è riportato nell’ordinanza di custodia che riguarda l’ex terrorista nero ritenuto il capo di mafia capitale.
Partendo da favori di questo tipo, è definito un primo livello dell’organizzazione, garantito dall’usura o dalla protezione. Poi si passa agli appalti, agli interessi dati dall’avere assicurati dei contratti con enti pubblici o privati.
Il noto snack bar viene citato diverse volte nel provvedimento del gip Flavia Costantini perché spesso è stato usato come luogo d’appuntamento dai diversi soggetti che facevano riferimento al clan….
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