Ma che vuoi dire quando leggi certe notizie? 😦
L’ultimo crimine della deforestazione illegale si è consumato al confine tra Perù e Brasile, nel cuore della foresta amazzonica.
Taglialegna di frodo si sono infiltrati nella Matsés Indigenous Reserve , una zona dove segare piante è illegale. Le organizzazioni per la conservazione della natura e le comunità indigene si sono infuriate, perché il gigantesco albero Samauma, alto 40 metri, aveva 5.800 anni.
Lo dimostravano i cerchi concentrici del tronco, visibili a tutti dopo l’abbattimento. Era una parte importante dell’universo culturale delle tribù native.
Anna Golding, ricercatore locale per il gruppo Rainforest Protection Coalition (RPC) – una iniziativa derivante da Berkeley University in California – ritiene che l’incidente sia stato intenzionale:
«Ci sono grandi porzioni di questa riserva nazionale ricche di petrolio e gas naturale. Le compagnie energetiche si sono prodigate per fare pressione sul governo e ottenere la possibilità di sfruttare la zona per anni.
Le zone protette si sono ridotte del 50% ultimi dieci anni, e questo è solo il loro ultimo tentativo di sbarazzarsi delle popolazioni locali che si battono per preservare il loro patrimonio culturale e il loro stile di vita.
Queste azioni sono chiaramente perpetrate con il consenso delle autorità locali e del governo: come si spiega, altrimenti l’inerzia della polizia locale e delle agenzie, che non perseguono queste aziende?
Perché questi deforestatori restano liberi di continuare a fare quello che stanno facendo?».
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