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Caselli: “La lotta alla contraffazione e all’agromafia”

lente alimentiUn business da 14 miliardi di euro all’anno, un fenomeno criminale di vaste proporzioni dove i sequestri per frodi e contraffazioni, in sette anni, sono aumentati del 277%.

L’agromafia inquina, in tutti i sensi, la filiera agroalimentare e il racket fa lievitare i prezzi dal campo alla tavola fino al 294%.

Un sistema che, provocando un danno economico al consumatore e attentando alla sua salute in modo sistematico, fa registrare un aumento record delle frodi del 170%.

“I crimini agroalimentari determinano uno scenario nel quale i rischi per la salute dei consumatori si sommano ai pericoli per il regolare funzionamento del mercato.

Le agromafie provocano gravissimi danni ai cittadini e ai produttori onesti, espandendo il loro potere economico attraverso un inquinamento capillare del tessuto produttivo e distributivo. La mafia oggi è liquida, si infiltra in ogni interstizio della vita quotidiana.

A questo sistema occorre saper opporre un argine culturale, politico e giudiziario. A tal fine penso che sia necessaria la costituzione di una struttura di coordinamento in grado di svolgere indagini su tutto il territorio nazionale”.

Giancarlo Caselli è stato procuratore di Palermo dopo le stragi del ’92 e poi, fino al dicembre 2013, ha guidato la Procura di Torino “dove ho potuto conoscere e apprezzare da vicino l’attività giudiziaria di Raffaele Guariniello, un modello da seguire nella lotta alle frodi alimentari e per la tutela della salute del consumatore”.

Oggi Caselli presiede il comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, istituito e promosso dalla Coldiretti.

Di recente, è anche intervenuto alla sessione Programmatica CNCU-Regioni, che si è svolta a Venezia, presentando una relazione sulla contraffazione agroalimentare.

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