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Una ragione in più per dire No al #TTIP

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un articolo che leggo su Rinnovabili.it > Per approfondire leggi gli altri post sul TTIP

L’industria chimica spera nel trattato TTIP per mandare a monte il regolamento europeo sugli interferenti endocrini e commerciarli liberamente.

I gruppi di pressione nel settore della chimica hanno lavorato anni per evitare la nascita di un regolamento europeo sugli interferenti endocrini.

Il risultato è che, da quando la Direzione Generale Ambiente (DG ENVI) della Commissione Europea ha cominciato a studiarlo (era il 2013), non si sono fatti passi avanti.

Anzi, i criteri per la definizione di queste sostanze nocive non saranno pronti prima del 2017.

Gli interferenti endocrini sono sostanze chimiche presenti nei prodotti di uso quotidiano, dalle materie plastiche a cosmetici e pesticidi.

A causa della loro capacità di interagire con i sistemi ormonali (endocrini) degli organismi viventi, sono concausa di gravi effetti sulla salute e pesante impatto ambientale.

La legislazione europea esige il divieto per i prodotti chimici che vengono identificati come interferenti endocrini.

La Direzione Generale per l’Ambiente della Commissione Europea è stata incaricata di stabilire una serie di criteri scientifici per la valutazione degli interferenti endocrini.

La lobby della chimica e dei pesticidi si è mobilitata per evitare possibili divieti per alcune sostanze. I principali gruppi di pressione ad aver lavorato contro normative stringenti sono CEFIC  (European Chemical Industry Council), ECPA (European Crop Protection Association), PlasticsEurope e Cosmetics Europe, mentre tra le singole imprese si sono distinte BASF e Bayer.

Non ce l’avrebbero fatta, tuttavia, se non avessero trovato validi alleati in diversi Stati membri, nella Commissione e nel Parlamento Europeo.

Uno degli obiettivi principali dei negoziatori TTIP è quello di appiattire le differenze tra gli standard europei e statunitensi, così da facilitare il commercio.

Qualsiasi barriera regolamentare creata dall’Unione Europea in materia di interferenti endocrini, quindi, sarebbe un grave ostacolo per il libero scambio.

Non per niente, già sono sorte preoccupazioni per il probabile arrivo, con il TTIP in vigore, di 82 pesticidi oggi vietati nel Vecchio continente.