Nel settembre 2014 sono entrato al Fi che Foi in maniera assolutamente casuale ed ho quindi conosciuto Andrea con il quale è nata una sintonia immediata; è sempre piacevole quando capitano questi incontri casuali che ti arricchiscono e permettono un confronto con persone così diverse e così uguali.
Oggi ricevo questa lettera_
Il numero 16 ci ha sempre accompagnati con benevolenza forse perché anticamera del 17… anche se la sfortuna a quel numero tolto anche dalle sedie di teatro, ce la inietti tu, non va da sé…. ma ci stiamo perdendo in un’altra storia.
Dicevamo il 16 e possiamo aggiungerci anche il 14. Sì perché ad oggi sono trascorsi 14 mesi da quando abbiamo aperto il Fì che foi.
Ed oggi l’esperienza di Lovere si conclude.
(sconforto, perplessità, pianti isterici, sorrisi di gioia, frasi di circostanza)
ma su tutte un’unica implacabile domanda: ma perché?
gli ultimi due mesi sono stati luogo di confronto e di approfondimento tra di noi e con alcuni amici.
Ci siamo resi conto di quanto questo locale ci abbia regalato, di quale bagaglio di emozioni, esperienza e relazioni si sia aperto davanti a noi svelandone tutto il suo fascino.
Abbiamo visto un sogno prendere carne e colore, l’abbiamo visto crescere, cadere, rialzarsi, sorridere con orgoglio ed una punta di ingenuità (che ci ha sempre salvati).
Abbiamo visto entrare mondi diversi da quella porta diventando quasi un piccolo porto in un defilato centro storico.
Siamo maturati, siamo (forse) diventati migliori. Ed è per questo che ci siamo accorti che non potevamo essere rinchiusi in questa esperienza seppur grande ed entusiasmante.
Non ci bastava, non ci basta. Non è stata una scelta facile quando ci hai messo del tuo, quando il locale funziona, quando raccogli un sacco di riconoscimenti.
Ci vuole un briciolo di coraggio e follia, ma è necessario farlo se ti vuoi bene.
Da qui una seconda domanda: che ne sarà del locale? che ne sarà di noi?
il Fì che foi di Lovere rimarrà chiuso in questi mesi. Sino al 30 Settembre deteniamo la locazione dopo di che le chiavi verranno consegnate ai proprietari.
Ma il Fì che foi non verrà rinchiuso in un cassetto, tutt’altro.
Il pensiero è quello di fallo evolvere in una sorta di brand che ci dia la possibilità di aprire altri locali simili in alcune città italiane.
Crediamo fortemente che l’impostazione che gli abbiamo dato funzioni, sia attuale e questo c’è tornato di riscontro da tanti e tanti di voi che ci hanno messo la pulce nell’orecchio con quel ritornello che c’è diventato familiare … se un locale così ci fosse anche da noi!
Insomma… ci si imbarca in un’avventura con degli orizzonti un poco più larghi poi sarà la vita a suggerirci la rotta.
E il Fì che foi di Lovere?
Dicevamo che a fine Settembre restituiremo le chiavi, ma intanto cerchiamo chi possa subentrare nell’attività.
Ci piacerebbe tanto che qualcuno facesse nuovamente vivere quei locali, perché sanno di storia, perché hanno raccolto intimità,, perche sono veramente belli, come pochi altri.
Quindi… se qualcuno di voi che sta leggendo queste righe fosse interessato… se conoscete qualcuno che potrebbe trovare lì l’ispirazione per i prossimi passi della sua esistenza, sapete come contattarci.
In base a chi ri-aprirà le porte sapremo se rimarrà ancora il nome del Fì che foi, perché coerente con una certa impostazione oppure se il locale prenderà una piega diversa.
E noi?
Noi stiamo bene.
Siamo sereni e contenti per quello che i nostri giorni ci regalano. Anche per le onde più gagliarde che ti ricordano che stai su una barchetta e il mare è più di te. Siamo accompagnati da alcuni progetti e altrettanti sogni di cui vi terremo aggiornati…
Il Contesto Design come volontà di creare spazi dove vivere bene ci sta dando molte soddisfazioni e sta segnando – leggero leggero – la sua strada.
Anche su questo vi chiediamo di ricordare il nostro nome qualora alcune voci dentro o fuori di voi parlassero di riqualificazioni di ambienti…
nelle prossime settimane partiremo con il nostro nuovo sito (www.contestodesign.it)
Cos’altro?
Basta così, pensiamo.
Forse abbiamo anche scritto troppo, ma…non potevamo restringere ulteriormente, sarebbero mancati pezzi.
Un’ultima cosa… grazie con tutto il nostro cuore, perché avete creduto in noi e nei nostri sogni.
Continuiamo a volare… Linda . Alex . Andrea . Davide