Aggirare i limiti fisici di una turbina eolica per sfruttare al massimo ogni brezza. Su questo obiettivo si sono messi a lavoro alcuni scienziati dell’Università del Nebraska, nella convinzione di poter aumentare le prestazioni degli aerogeneratori riciclando il vento “perso”.
Esiste infatti un’efficienza massima teoricamente raggiungibile da un impianto eolico individuata da quella che è chiamata la legge di Betz; tale legge dimostra che una turbina può estrarre non più del 59,3% dell’energia cinetica contenuta in una massa d’aria.
Il limite, bisogna ricordare, è “teorico”; anche se progettati per avvicinarsi il più possibile a questa efficienza, gli aerogeneratori adeguano gli angoli delle loro pale quando il vento supera una certa soglia (la cut-out wind speed) al fine di mantenere una produzione di energia costante e prevenire potenziali danni meccanici.
La risultante “perdita meccanica” sta a significare che le turbine non sono, nella pratica, in grado di utilizzare la loro piena capacità.
Per Jie Cheng però, ingegnere elettronico presso l’ateneo americano, “non è possibile” non è una risposta accettabile.
Ecco perché insieme ad alcuni colleghi ha trovato un modo per recuperare questa perdita….
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