in sintesi un utile articolo che leggo su SicurAuto nel quale spiegano che installare i dissuasori di sosta davanti casa è lecito, ma con la richiesta al comune che ha l’obbligo di rispondere entro un termine
Se non fosse che poi le auto parcheggiano di fianco ai dissuasori complicando ulteriormente la viabilità.
E’ successo in via Prospero Filzi, a Milano, dove erano stati messi dei panettoni per scoraggiare la sosta di auto sulla carreggiata e che limitavano la circolazione in un tratto di via a doppio senso, con carreggiata stretta.
Ed infatti alla fine li hanno rimossi, che la medicina era peggiore del male.
I dissuasori servono, ma in carne ed ossa e con dei bei blocchetti di multe da staccare a ripetizione, in maniera equa ovvero è inutile multare 1 auto ogni 5…
Vedi ad esempio l’Area di carico/scarico davanti all’azienda, perennemente occupata da chi ritiene comodo parcheggiare senza fatica a meno che siano automobilisti ipovedenti che non vedono le righe gialle e meno che mai il divieto di sosta…
Leggi: Solito incivile sull’area di scarico ed io insisto a scrivere al Comune…
Automobilisti e giudici devono orientarsi in un codice della strada scritto spesso in modo astruso: e così, su numerose questioni, nascono controversie di difficile soluzione.
Un esempio è rappresentato dai dissuasori di sosta, elementi cioè che preservano gli spazi condominiali e l’uso del marciapiede antistante l’edificio da parte dei proprietari dell’immobile.
L’orientamento della giurisprudenza è questo: se ancorate al suolo in modo stabile, le opere non possono essere installate autonomamente, neanche se lo spazio è di proprietà condominiale; serve la Scia. Ossia la segnalazione certificata di inizio attività.
Ma perché è necessaria la Scia?
Lo spiega il Consiglio di Stato: si tratta di accessori all’edificio e non di opere edili rientranti tra le attività libere; è una recinzione fissa al suolo in modo non facilmente rimuovibile, che incide in modo permanente sul territorio.
Veniamo al punto successivo: gli interessati presentano l’istanza per l’installazione di paletti o di un divieto di sosta al comune. Dopodiché, questo ha l’obbligo di rispondere entro un mese.
Se l’amministrazione locale non provvede in tempo, può essere condannata dal giudice e l’esecuzione viene effettuata “forzatamente” attraverso un commissario indicato dal Prefetto.