Nel 2016 sentiremo parlare moltissimo di resilienza in architettura; un esempio è la casa anfibia progettata dallo studio BACA per far fronte alle imprevedibili alluvioni che potrebbero devastare i quartieri residenziali sulle rive del Tamigi.
Il cambiamento climatico è la causa di manifestazioni meteorologiche impreviste, che spesso sconvolgono interi centri abitati.
Per questo è importante che le abitazioni del futuro sappiano adattarsi alle situazioni estreme e garantiscano sempre la sicurezza degli occupanti.
Formosa è la casa anfibia realizzata dagli architetti Richard Coutts e Robert Barker a Marlow, sulle rive del Tamigi, capace di assecondare ogni tipo di piena. Infatti quando il livello del fiume si alza, l’abitazione si stacca dalle fondamenta ed inizia a galleggiare.
I quattro montanti agli angoli fanno sì che la sede della casa non si sposti e guidano il movimento dal basso verso l’alto mentre la base della struttura può sollevarsi anche di 2,5 metri.
Il galleggiamento è assicurato dalle due fondazioni a platea posizionate una sopra l’altra con una riserva d’acqua imprigionata. Quando il livello del fiume sale, l’acqua scorre fino al bacino nascosto e fa sì che le due basi si stacchino e la casa inizi a fluttuare.
Formosa è uscita perfettamente indenne dal periodo di piogge fuori dal comune che ha messo KO l’Inghilterra nell’ultimo mese ed i suoi creatori spiegano che la resilienza dei progetti non è un aspetto da sottovalutare.
Lettura integrale dell’articolo qui: UK, la prima casa anfibia campionessa di resilienza