Dopo la peggiore alluvione degli ultimi 70 anni tra Natale e capodanno, in Gran Bretagna c’è chi prova a risolvere i problemi costruendo una casa galleggiante.
La soluzione proposta dall’ingegnere Pete Bennison e dall’architetto Bramhall Blenkharn è una casa galleggiante, completamente autosufficiente e votata a incrementare al massimo la resilienza, che a differenza di molte altre non è disegnata per stare sulla terraferma ma direttamente in acqua. Insomma, è più simile a una barca che ad un’abitazione tradizionale.
Lo scafo sarà interamente in acciaio e poggerà non su una piattaforma galleggiante come una comune chiatta ma su due stretti pontoni, come se fosse un catamarano.
L’obiettivo principale su cui si sono concentrati i due ideatori del progetto è rendere l’abitazione autosufficiente, prima di tutto dal punto di vista energetico.
La casa galleggiante sarà dotata di pannelli solari, sufficienti per garantire completamente il riscaldamento e l’acqua calda.
Nessun bisogno di tubature: per l’acqua un filtro renderà potabile quella del canale, mentre le acque reflue saranno riciclate e rimesse in circolazione.
In tutto, la casa galleggiante misurerà 20 metri per 5 e sarà in grado di navigare a tutti gli effetti. Il lato che si affaccia sul canale è occupato da una vasta vetrata.
All’interno vi è un soggiorno, due camere da letto, due bagni e una scala che conduce ad una piccola terrazza sul tetto.
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