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Estintore per auto: 10 consigli per evitare il peggio in caso d’incendio

in sintesi un articolo che leggo su SicurAuto e che integro con questo post: Meno incendi sulle auto, ma un estintore serve lo stesso

lenteSu un’auto moderna è davvero necessario avere un estintore portatile? Se l’auto prende fuoco come bisogna usarlo per non vanificarne l’efficacia?

Lo abbiamo chiesto ad Ignisi che in Italia distribuisce l’estintore Spray Bonpet definito “rivoluzionario” rispetto agli estintori tradizionali a polvere e CO2.

Ecco alcuni consigli, in basso riassunti per una consultazione più rapida, che potrebbero fare la differenza se l’odore acre di bruciato lambisce l’abitacolo dell’auto.

Non c’è dubbio che le auto moderne siano diventate più affidabili e sicure rispetto ad alcuni anni fa, offrendo però il fianco alla miriade di cavi elettrici che si svolgono tra l’abitacolo e il motore.

E’ importante quindi sfatare il mito delle proprietà “ignifughe” delle auto a gasolio: anche un’auto diesel può incendiarsi, eccome se lo fa (leggi il caso della Range Rover Sport che ha preso fuoco dopo la sostituzione del secondo motore).

Ma come deve essere un estintore adatto all’auto che sia anche efficace su diversi tipi di fiamma e semplice da usare?

Sicuramente piccolo, per tenerlo a portata di mano, e leggero, in modo da manovrarlo con facilità, innanzitutto.

Due caratteristiche che male si combinano con gli estintori tradizionali a polvere o CO2 di classe A,B e C – adatti a combustibili solidi, liquidi e gassosi – tradizionalmente nel formato da 1 kg, che soffocano le fiamme impedendo all’ossigeno presente nell’aria di alimentarla proprio grazie all’elevata quantità di polvere che si attacca alle superfici e all’anidride carbonica che avvolge le fiamme ad elevate temperature sotto zero….

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