Ci sono partite che restano nella storia. Secondi che si trasfomano in minuti, per poi diventare anni e decenni.
La finale del torneo di basket ai Giochi Olimpi di Monaco 1972 è uno di questi momenti. Giocata in un contesto irreale, a quattro giorni dal terribile attentato di Settembre nero contro gli atleti israeliani.
Davanti gli Usa, sempre vincitori in tutte le altre edizioni delle Olimpiadi, e l’Unione sovietica. Una Guerra fredda sul campo decisa dai tre secondi più assurdi e irregolari nella storia della pallacanestro.
Emiliano Poddi racconta questa storia attraverso due dei suoi protagonisti: il russo Sasa Belov e l’americano Kevin Joyce, stelle delle rispettive squadre.
Lo fa in un romanzo in cui si mischiano la storia sportiva e quella con la S maiuscola, la realtà con la fantasia, i vincitori con i vinti. Perché solo così si può raccontare una vittoria imperfetta.