«Se metto la testa sotto il cuscino/ è per non sentire il rombo della notte./ Preferisco immaginarla fragile».
Il veneto Paolo Lanaro ha insegnato filosofia nei licei, ha pubblicato sei raccolte di versi ed è stato finalista al Premio Viareggio 2011 e al Premio Diego Valeri 2012 e vinctiore del premio Contini Bonacossi 2012.
Ora esce per Marcos y Marcos la sua ultima raccolta, che racconta un mondo fatto di natura timida e sorprendente e di storie e paesaggi interurbani.
Come scrive Fabio Pusterla nella prefazione, «Perché la poesia è un modo di vedere / prima che di parlare, questo libro di Paolo Lanaro, sorta di Ulisse contemporaneo, acuisce la nostra vista, e ci propone, illuminate da un raggio struggente e desolato, una miriade di scene della vita».