Proprio non ce la fanno al Governo e Ministeri vari ad utilizzare l’italiano per comunicare con gli italiani…
Spiega Licia Corbolante di Terminologia:
Cos’è lo Student Act?
Interpellata sull’anglicismo, la ministra dell’istruzione ha dichiarato: “Il termine Student Act non l’ho inventato io: io lo chiamo diritto allo studio, però va bene lo stesso” perché “l’italiano è una delle lingue più permeabili ai forestierismi fin dalla sua storia più antica”.
Non c’è dubbio che il lessico italiano sia ricco di prestiti ma Act è un anglicismo superfluo, oltretutto usato in modo improprio.
In inglese infatti Act non descrive né esenzioni né diritti ma identifica invece una legge approvata dal parlamento e promulgata dal capo dello stato.
I nostri governanti però chiamano Act qualsiasi provvedimento o iniziativa – anche non legislativa, cfr. Food Act – e tradiscono così conoscenze superficiali dell’inglese.
Rendono anche un pessimo servizio ai cittadini perché usano nomi che poi non si ritrovano nelle relative leggi: non c’è traccia di Jobs Act, Freedom of Information Act, Digital Act o Social Act nella legislazione italiana ed è molto improbabile che nella legge di bilancio 2017 venga usato Student Act.
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