Una parte del romanzo di Chiara Barzini, pubblicato prima in inglese e poi in italiano, è dedicata alla lunga vacanza in una delle Isole Eolie della protagonista Eugenia, adolescente sradicata da Roma e costretta a seguire la sua sgangherata famiglia di aspiranti registi a Los Angeles.
Il periodo estivo sull’isola, che a giudicare dai particolari sembrerebbe Alicudi, sottolinea il contrasto tra la vita aspra dell’Italia rurale, tra superstizioni, dialetto siciliano, animali moribondi e una violenza atavica e ottusa, alla Los Angeles dei centri commerciali, dei discount, dei metal detector all’ingresso delle scuole e un tipo di violenza che, alla fine dei conti, non è forse poi così diverso.
Denso di avvenimenti e descrizioni vivide – della natura delle Eolie, ma anche di quella americana: il deserto, i canyon, gli eucalipti, le zone boschive di Topanga, l’aria di Los Angeles, permeata da quello che Barzini definisce “il luminoso invisibile” – Terremoto segue le collisioni di tante realtà diverse tra loro, che riescono a trovare un punto di equilibrio soltanto dopo una scossa, metaforica e reale.
(Fonte: RivistaStudio.com)