Il libro narra le vicende di Angelica, una ragazza inquieta che vive in un castello arroccato in un labirinto di cristallo, visione personale del mondo umano colmo di banalità.
Angelica vive “un’esistenza opaca e schiva”, e pertanto tenta di fuggire dal labirinto nel corso di un anno di vita, affrontando questioni di natura filosofica.
L’opera non è altro che una metafora esistenziale che indica la necessità di rompere i propri argini: superare inquietudini e incertezze personali per aprirsi, attraverso un percorso di autoconoscenza, a quelli che sono i sentieri del mondo.
