Webete è il termine perfetto per definire certi personaggi
Leggevo questa mattina su Twitter un post di Licia Corbolante:

dal quale è scaturita poi un’osservazione sui neologismi:

Ci sono molti neologismi che non mi piacciono, ma trovo che webete sia perfetto e lo uso alla bisogna, perchè come spiega sempre la Corbolante in questo post:
Webete è una parola macedonia davvero efficace, per diversi motivi:
♦ Trasparenza: si comprende subito che è formata da web+ebete
♦ Conformità: rispetta le regole fono-morfologiche dell’italiano
♦ Eufonia: risulta di suono gradevole ed è semplice da pronunciare
♦ Memorabilità: è facile da ricordare
♦ Unicità: non si confonde con parole già esistenti
♦ Spiritosità: si apprezza per l’arguzia e per l’uso creativo di un sostantivo ormai disusato
Per quel che mi riguarda Webete è un termine ad ampio spettro e non riguarda solo quelli che commentano “a cazzum”, ma anche chi non è capace di muoversi in ambiti virtuali con il giusto approccio necessario per sostenere discussioni a distanza con estranei e, non ultimo, alla massa di maleducati, convinti che insultare ed urlare sia il modo migliore per essere ascoltati.
Ma è impossibile commentare su Facebook senza insultare qualcuno?
Io resto dell’idea che se hai argomenti validi in mano, è sufficiente argomentare in maniera pacata e civile.
Prendete nota: è vietato commentare su FB senza aggiungere un insulto
Nel settembre 2018 un post aveva scatenato una discussione con un lettore che, peraltro, era anche uscito un po’ dal tema specifico, ma forse non aveva letto (o compreso) bene il succo del mio ragionamento.
Ognuno ha le sue opinioni, ci mancherebbe che non fosse così, tuttavia c’è modo e modo per confrontarsi e da subito aveva mostrato toni aggressivi. E quanta pazienza ci vuole per non rispondere per le rime, così, per togliersi qualche sassolino dalla scarpa…
Ora faccio un passo avanti e poi capirete il perchè.
Ieri è arrivata una risposta al mio ultimo commento scritto in settembre; quindi 5 mesi dopo che avevo scritto.
La motivazione del ritardo è che il mio commento era finito nello Spam, per cui il lettore ha risposto 5 mesi dopo.
Francamente non mi aspetto mai risposte a quello che scrivo, che sia dopo 5 minuti o 5 mesi, tuttavia il non leggere una risposta non ha scatenato in me il desiderio di rivalsa nei confronti del lettore.
Se non fosse che nel settembre 2018 uno dei commenti del lettore scritto di sera era finito nello Spam e va da sè che non controllo ogni minuto il Blog in quanto ho anche la mia vita vera da vivere e non mi ero accorto.
Ed ecco che arriva un’email che inizia da subito con un figlio di puttana mi hai censurato ed insulti di vario genere.
Ecco, a prescindere dagli insulti, un approccio così aggressivo secondo me definisce appieno un webete che però sarà tale anche al di fuori dell’ambito virtuale.
D’altro canto ricordo anche un altro lettore che aveva dato il via ad una discussione a senso unico, nel senso che, preso atto che eravamo su posizioni contrapposte e che nessuno dei due avrebbe cambiato idea, ad un certo punto ho detto Stop, spiegando che era inutile proseguire in quel botta e risposta, e pertanto avrei chiuso i commenti del post.
E puntuale è arrivata l’email con insulti e le accuse di rifiutare il dialogo, dimenticandosi che sono atteggiamenti come questi a impedire il dialogo.
Ma d’altro canto, cosa vuoi aspettarti da un webete? Che ti capisca quando scrivi?
Dev’essere vero che molti italiani non capiscono quello che leggono…

P.S. Come spiegavo qualche settimana fa, visto che questo è un Blog e non un Forum, dico basta ed i commenti per alcuni post non saranno abilitati;; continuerò a dialogare pubblicamente se e quando l’argomento lo richiederà ovvero spesso, ma non sempre.
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Webete è il termine perfetto per definire certi personaggi
Leggevo questa mattina su Twitter un post di Licia Corbolante:
dal quale è scaturita poi un’osservazione sui neologismi:
Ci sono molti neologismi che non mi piacciono, ma trovo che webete sia perfetto e lo uso alla bisogna, perchè come spiega sempre la Corbolante in questo post:
Per quel che mi riguarda Webete è un termine ad ampio spettro e non riguarda solo quelli che commentano “a cazzum”, ma anche chi non è capace di muoversi in ambiti virtuali con il giusto approccio necessario per sostenere discussioni a distanza con estranei e, non ultimo, alla massa di maleducati, convinti che insultare ed urlare sia il modo migliore per essere ascoltati.
Ma è impossibile commentare su Facebook senza insultare qualcuno?
Io resto dell’idea che se hai argomenti validi in mano, è sufficiente argomentare in maniera pacata e civile.
Prendete nota: è vietato commentare su FB senza aggiungere un insulto
Nel settembre 2018 un post aveva scatenato una discussione con un lettore che, peraltro, era anche uscito un po’ dal tema specifico, ma forse non aveva letto (o compreso) bene il succo del mio ragionamento.
Ognuno ha le sue opinioni, ci mancherebbe che non fosse così, tuttavia c’è modo e modo per confrontarsi e da subito aveva mostrato toni aggressivi. E quanta pazienza ci vuole per non rispondere per le rime, così, per togliersi qualche sassolino dalla scarpa…
Ora faccio un passo avanti e poi capirete il perchè.
Ieri è arrivata una risposta al mio ultimo commento scritto in settembre; quindi 5 mesi dopo che avevo scritto.
La motivazione del ritardo è che il mio commento era finito nello Spam, per cui il lettore ha risposto 5 mesi dopo.
Francamente non mi aspetto mai risposte a quello che scrivo, che sia dopo 5 minuti o 5 mesi, tuttavia il non leggere una risposta non ha scatenato in me il desiderio di rivalsa nei confronti del lettore.
Se non fosse che nel settembre 2018 uno dei commenti del lettore scritto di sera era finito nello Spam e va da sè che non controllo ogni minuto il Blog in quanto ho anche la mia vita vera da vivere e non mi ero accorto.
Ed ecco che arriva un’email che inizia da subito con un figlio di puttana mi hai censurato ed insulti di vario genere.
Ecco, a prescindere dagli insulti, un approccio così aggressivo secondo me definisce appieno un webete che però sarà tale anche al di fuori dell’ambito virtuale.
D’altro canto ricordo anche un altro lettore che aveva dato il via ad una discussione a senso unico, nel senso che, preso atto che eravamo su posizioni contrapposte e che nessuno dei due avrebbe cambiato idea, ad un certo punto ho detto Stop, spiegando che era inutile proseguire in quel botta e risposta, e pertanto avrei chiuso i commenti del post.
E puntuale è arrivata l’email con insulti e le accuse di rifiutare il dialogo, dimenticandosi che sono atteggiamenti come questi a impedire il dialogo.
Ma d’altro canto, cosa vuoi aspettarti da un webete? Che ti capisca quando scrivi?
Dev’essere vero che molti italiani non capiscono quello che leggono…
P.S. Come spiegavo qualche settimana fa, visto che questo è un Blog e non un Forum, dico basta ed i commenti per alcuni post non saranno abilitati;; continuerò a dialogare pubblicamente se e quando l’argomento lo richiederà ovvero spesso, ma non sempre.
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