Un libro: Occhi d’acqua

di Domingo Villar

Ponte alle Grazie – Pagg. 170 – € 9,99 (ebook)

Trama: Chi è Luis Reigosa, giovane sassofonista dagli occhi color dell’acqua? Perché è stato ucciso in un modo tanto perverso e doloroso da sembrare incredibile? Si tratta davvero di un delitto passionale, come si è in un primo momento portati a pensare?

Il caso si rivela subito un rompicapo, e per risolverlo bisognerà entrare in un mondo intessuto di ombre, nella nebbia della notte, nel fumo dei locali notturni e dei jazz club di Vigo, in un gioco di specchi e doppi fondi. C’è qualcosa che colpisce sin da subito l’immaginazione dell’ispettore Leo Caldas, ma il difficile è metterlo a fuoco…

Occhi d’acqua è la prima indagine dell’ispettore, e l’inizio di quel ciclo ambientato tra il profumo del mare e dei pini galiziani che ha reso Domingo Villar uno dei più amati e venduti giallisti contemporanei, in Spagna e poi nel resto del mondo.

I personaggi che anche i lettori italiani hanno imparato a conoscere – il fidato ma impetuoso aiutante Estévez, il padre dell’ispettore ritiratosi tra le vigne lontano dalla città, l’insopportabile conduttore radiofonico Losada – appaiono in questo romanzo per la prima volta, con una freschezza e un’ironia irresistibili.

Opinione personale: Questo è il primo con le indagini dell’ispettore Leo Caldas e come spesso capita è stato l’ultimo ad essere pubblicato, visto il successo dei precedenti.

Fortunatamente me ne sono accorto in tempo, acquistandolo al volo con il Kobo, in modo da iniziare la lettura seguendo la giusta cronologia, visto che avevo già preso gli altri due.

Mi piace lo stile di scrittura ed anche il personaggio, molto meno il suo assistente e per quanto riguarda la storia, non mi ha convinto appieno per ragioni che non posso spiegare a meno di rovinare la lettura a chi arriva dopo.

Nella mia classifica personale, quindi, prende un Buono per la piacevolezza della lettura, ma se fosse solo per la storia mi fermerei a Medio.