di Cristina Rava
Nero Rizzoli – Pagg. 252 – € 7,99 (ebook)
Trama: Regna la pace al confine tra il basso Piemonte e la Liguria di Ponente, tra un cielo pallido di fine inverno e il tenero verde delle colline. Ma è solo apparenza. Ci può scommettere l’ex commissario Bartolomeo Rebaudengo. A richiamarlo all’azione dal suo ritiro a vita privata provvede Ardelia Spinola, il medico legale che non ha mai imparato a mettere la giusta distanza tra sé e i cadaveri distesi sul tavolo autoptico.
Adesso il poliziotto deve vedersela con una scia di sangue che parte da Alassio e si perde in Alta Langa, con una serie di delitti dietro cui sembra celarsi la mano di un serial killer. Tre fori di proiettile, a formare un triangolo scaleno sul petto delle vittime, sono la firma dell’assassino.
Mentre la nuova amicizia tra Bartolomeo e Ardelia nasconde a fatica le tracce dell’antica passione, il segugio piemontese comincia la caccia. Stavolta, però, battere la pista giusta è davvero difficile: una giovane scrittrice, un anziano prete e un enigmatico professore custodiscono segreti inconfessabili. E le menzogne confondono la verità come la nebbia appanna il profilo dei crinali.
Nelle pieghe di un’affilatissima commedia nera, Cristina Rava si conferma una voce unica nel sondare i tempestosi rovesci dell’amore proibito, negato, tradito, che tutto travolge e sconvolge.
Opinione personale: Ho letto molti libri con protagonista la D.ssa Spinola, ma è il primo con anche il Comm. Rebaudengo che come persona mi piace.
La storia criminale in sè mi ha restituito un che di già letto e non mi ha convinto, ma purtroppo non posso approfondire senza svelare la trama, cosa che ovviamente non farò.
In più le vicende sentimentali della D.ssa Spinola mi hanno stufato un po’, tanto più considerando lo sfinente tira-e-molla con il fidanzato che a bene vedere ha fin troppa pazienza con le menate che si fa Ardelia che in pratica se la suona e se la canta.
Nella mia classifica personale non va oltre il Medio (3* – striminzite – su Kobo).