Il turista esige vacanze in località pulite, curate e protette, dove potersi rilassare, praticare sport e divertirsi a contatto con la natura, in modo autentico, “locale”, assaporando tradizioni e cibi locali. Questa tendenza è particolarmente evidente in gran parte d’Europa dove si sta delineando sempre più la necessità di assicurarsi occasioni, strutture e luoghi, in cui la qualità ambientale venga considerata un “plus”, un valore aggiunto, per migliorare la vacanza e tutelare l’ambiente tramite l’adozione di comportamenti responsabili.
Nella convinzione che il coinvolgimento volontario e consapevole degli operatori locali sia l’unica soluzione efficace e duratura nel tempo, Legambiente nel 1997 ha dato vita all’Ecolabel Volontario per il Turismo Legambiente Turismo, progetto rivolto sia alla sensibilizzazione degli operatori per incoraggiarli a migliorare la propria gestione dal punto di vista ambientale, sia alla sensibilizzazione del viaggiatore il quale ha precise responsabilità nella conservazione delle caratteristiche iniziali della destinazione prescelta.
Sono quasi 400 le strutture presenti sul territorio nazionale (alberghi, Bed&Breakfast, agriturismi, campeggi, stabilimenti balneari e locande), che hanno aderito all’ecolabel volontaria Legambiente Turismo, scegliendo così di cambiare strada e di puntare alla valorizzazione del comfort in un ambiente sano ed accogliente.
Un’altra interessante esperienza di certificazione volontaria è stata intrapresa nel Parco delle Cinque Terre, che coinvolge ormai qualche decina di strutture di accoglienza.
Un albergo ecologico, “amico dell’ambiente”, non significa spartano, non comporta sacrifici, ma anzi contribuisce a rendere la vacanza più rilassante e confortevole. Il progetto di base di Legambiente Turismo prevede la redazione di un protocollo d’intesa che definisce ruoli, modalità e rapporti fra i partner (Legambiente Turismo, Enti, Associazioni o Gruppi di Operatori turistici) e l’adozione del Decalogo Generale, dove in dieci punti sono declinate la buone prassi che un operatore ecoattento deve mettere in atto all’interno della propria struttura ricettiva.
I referenti delle strutture aderenti partecipano inoltre a corsi di formazione gestiti da Legambiente cui spetta anche il controllo annuale degli impegni concordati e il monitoraggio dei risultati. In linea con la tendenza europea, anche l’Ecolabel Europeo ha avviato un procedimento per la certificazione ambientale, applicando le modalità di certificazione, già valide in ambito industriale, anche per le strutture turistiche ricettive: le imprese che richiedono il marchio, dimostrata la loro conformità ai parametri stabiliti attraverso la presentazione di una documentazione dettagliata, ottengono la certificazione ambientale.
Mentre, però, l’Ecolabel Europeo certifica singole imprese, Legambiente Turismo, in conformità anche ai principi dell’Agenda 21, richiede l’adesione di un gruppo di strutture ricettive per creare una “ rete” ed attuare una politica ambientale diffusa.
Per info: http://www.viviconstile.org/scheda.php?szid=3&skid=20
ieri alla ns tv locale hanno comunicato che il mare su tutta la costa da S:Severa a Tarquinia è inquinatissimo, mi sà che hanno scoperto l’acqua calda!
Queste iniziative sono molto interessanti .. ti segnalo anche http://www.ermes.net che è un social network che include solo operatori (strutture ricettive, associazioni o piccoli medi tour operator) che sottoscrivono una carta etica ..
Tra l’altro è possibile valutare online il proprio impatto ambientale e sociale oltre che l’impatto delle singole offerte turistiche .. facci un giro