Oggi ho letto sul Blog di 4R il commento di un lettore che ha anche le sue ragioni, ma come capita spesso quando si leggono sfoghi e lamentele, manca un pezzo di verità.
Si lamenta della “famigerata A4 Venezia-Trieste, due corsie per senso di marcia, tutti i camion dall’est Europa passano di qui. In Germania hanno 4/5 corsie. Secondo voi è normale?”
Tecnicamente ha ragione, tuttavia quando mi capita di percorrere tratti autostradali a 4 corsie e, come sempre, abbiamo la 3a e 4a corsia imballata da deficienti che procedono in velocità, incollati al paraurti di quello che li precede, quando i camion occupano la 2a corsia ed una volta di più, la corsia a destra è libera…. allora vien da chiedersi se tutto sommato non abbiamo le strade che meritiamo.
Ci dice: “soprattutto morti, dovuti anche all’abitudine tutta italiana delle ditte di trasporti di infischiarsene totalmente delle regole, ma questo è un altro discorso….”
Vero, come vero è che molti, troppi, morti sono causati da masse di automoblisti che per imperizia o per incoscienza pura, non rispettano le stesse norme che vorrebbero essere rispettate dagli altri. Che poi il sistema dei trasporti, in Italia, sia allo sbando dato che è tutto su gomma, poco da fare. Colpa dei politici che non sanno decidere, dei tecnici che non sanno proporre, colpe di mafie e camorre che rubano tutto , togliendo risorse, colpa spesso di sindacati che difendono a spada tratta la categoria di riferimento senza guardare “oltre”.
Si sfoga dicendo che “perché conta prima l’ambiente, i campi tra Padova e Venezia, i paesini, non conta che la Romea sia la statale più pericolosa d’Italia, con morti all’ordine del giorno, piena di buche e nei weekend estivi congestionta verso i litorali,…”
Nell’ordine:
1) l’ambiente conta, asfaltiamo pure tutti i campi e poi mangiamoci l’asfalto, cementiamo i fiumi e poi lamentiamoci delle esondazioni.
2) la lamentela non fa una grinza. la Romea è piena di buche per la tipica incuria abbinata a mancanza di fondi che sicuramente sono stati sperperati in viadotti che finiscono nel nulla.
3) fermo restando che mote strade sono in condizioni pietose, pericolose, resta il fatto che se gli automobilisti adeguassero il loro stile di guida alle condizioni del traffico e del manto stradale, i bilanci potrebbero essere meno catastrofici.
Resta il fatto che la manutenzione delle strade dovrebbe essere una priorità…
“Si parla di ecologia quando c’è da cacciar fuori i soldi, ma non si fa nulla per permettere alla gente alternative all’auto.”
Alternative ce ne sono poche, ma anche qui ci sono delle responsabilità. I treni non funzionano per incapacità gestionale, ma anche perchè il carrozzone delle ferrovie è in mano anche a sindacati che difendono anche chi non lavora, a scioperi che limitano ulteriormente le già scarse capacità, ai passeggeri che non pagano il biglietto, ai vandali che causano il fermo dei treni per riparare danni (spendendo soldi che si potrebbero usare meglio). Chi sono questi passeggeri, questi vandali, quelli che non fanno il loro dovere? Siamo noi, gli stessi che dopo aver gettato i rifiuti dal finestrino, protestano davanti alla tv per la sporcizia a Napoli come a Roma. Il trasporto aereo ha magagne simili e sono sotto gli occhi di tutti….
Eccoci arrivati all’ennesima lamentela….“A proposito di questo, migliorare l’aria in città? Si continuino a mettere i dossi, così ogni volta frenare e ripartire in prima che bella boccata d’ossigeno!”
Se frena e riparta in prima, ogni volta che incontra un dosso, è un pistola, non sa guidare. Io freno pochissimo, cerco di leggere al meglio il traffico, il primo cambio di pastiglie l’ho fatto a 57.000 km, sconvolgendo le statistiche dell’officina Toyota, ma con le pastiglie attuali sono arrivato a 55.000 e secondo il meccanico arriverò tranquillamente al prossimo tagliando… In città giro in 4a e 5a, niente brusche (ed inutili) accelerazioni, poche frenate, poco inquinamento… Insomma, ancora una volta la palla in mano ce l’abbiamo noi, con i nostri comportamenti….
Che poi la classe dirigenziale e politica italiana sia per lo più penosa, non ci piove… ma alla fine rendiamoci conto che li abbiamo votati, che spesso siamo loro complici in questa cattiva gestione, con i nostri comportamenti basati su “fatta la legge, trovato l’inganno” e via così…
Scusate lo sfogo, ma è un periodo che la misura è colma.. che cazzo, è sempre colpa di qualcun altro quello che succede, mai uno che fatta la sua critica generale, che ci sta tutta, faccia anche un minimo di autocritica….
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Il commento in versione integrale: Ha ragione sig. Direttore quando dice che in Italia non si guarda al futuro. Basta guardare la rete autostradale: la stessa da decenni ma con volumi di traffico più che triplicati. Esempio: la famigerata A4 Venezia-Trieste, due corsie per senso di marcia, tutti i camion dall’est Europa passano di qui. In Germania hanno 4/5 corsie. Secondo voi è normale? Un’autostrada antica per un’Europa moderna, con guard-rail che si tagliano come il tonno col grissino. Non si volevano fare autostrade perché si diceva si aumentava troppo il traffico e di conseguenza lo smog. Risultato: cortina di ferro crollata e massa immane di camion che si riversa sulle povere autostrade costruite per i vacanzieri… Questo è il risultato del non fare, traffico code ma soprattutto morti, dovuti anche all’abitudine tutta italiana delle ditte di trasporti di infischiarsene totalmente delle regole, ma questo è un altro discorso… Tornando al discorso di prima parliamo della Romea Commerciale: un’autostrada che da Mestre dovrebbe portare a Ravenna. Bell’idea, peccato temo non si farà, perché conta prima l’ambiente, i campi tra Padova e Venezia, i paesini, non conta che la Romea sia la statale più pericolosa d’Italia, con morti all’ordine del giorno, piena di buche e nei weekend estivi congestionta verso i litorali, perché se non si farà resterà sempre quella povera statale che si snoda tra laguna e canali a sopportare la totalità del traffico tra il nord e il sud dell’adriatico. E le ferrovie verso i litorali veneti? Se ne parla da decenni a mai nulla, quanto traffico si toglierebbe? Si parla di ecologia quando c’è da cacciar fuori i soldi, ma non si fa nulla per permettere alla gente alternative all’auto. A proposito di questo, migliorare l’aria in città? Si continuino a mettere i dossi, così ogni volta frenare e ripartire in prima che bella boccata d’ossigeno! Scusate il fuori argomento, ma dovevo dirlo! Saluti a tutti.
Se Quattroruote sia o meno una buona carta da riciclare, non lo so, ma nel dubbio io lo metto nel contenitore della carta 😉
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Per quanto riguarda il resto del discorso, sebbene il mio stile di vita sia perfettibile e migliorabile, francamente mi sento a posto con la mia coscienza, in quanto sarò un passo indietro rispetto a te, ma resta il fatto che sono sicuramente due passi avanti rispetto a tanti altri ed in ogni caso cerco giorno dopo giorno di migliorare. In ogni caso se hai tempo da perdere leggendo i vari Post, penso che potresti scoprire che non sto qua ad aspettare che chi di dovere faccia qualcosa. Ho poche armi a disposizione, ma le uso tutte.
Questo post forse ti potrebbe interessare: https://paoblog.wordpress.com/2009/06/21/se-e-il-cittadino-ad-essere-ottuso/
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Resta il fatto che seppur sia vero che non viviamo in un mondo perfetto, in ogni caso è in questo che viviamo. Per quasi 20 anni sono andato al lavoro a piedi, ora ho la necessità di usare l’auto. D’altro canto, 62 km ogni giorno(tra andata e ritorno) in bicicletta, mi spiace, non li posso fare. 🙂
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Non sono qua a fare spot autocelebrativi ed in ogni caso non devo giustificare o glorificare il mio stile di vita rispetto al tuo, ovvio, visto che ognuno fa quello che può 🙂 o quello che gli è più commodo 😦 però ti copio una lettera scritta a Marco Roveda oltre 3 anni e che, purtroppo, resta attuale. Nei giorni scorsi ho parlato più volte del film “Home”, e resto dell’idea che la piccola finestra di speranza che l’umanità ha a disposizione per salvare il salvabile e, forse, migliorare nel tempo, sarà sprecata, nonostante la tua bicicletta ed il mio stile di vita. Ma come dico nella lettera, io continuo per la mia strada. 🙂
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Perché NON ce la faremo.
Non sono disfattista, credo nella teorica possibilità di vivere con l’Ambiente e non contro di lui. Essermi associato a Lifegate altro non è stato che unirmi ad un movimento di idee (e fatti) che ben si sposa al mio modo di vedere e pensare.
Ma più passa il tempo e più vedo l’ignoranza ambientale di molte, troppe, persone, la loro indifferenza generale e di conseguenza i loro comportamenti quotidiani e più mi convinco di essere un idealista. Sono un buon cittadino in un mondo sbagliato.
Non ce la faremo, ma questo non significa che io non continuerò a ridurre il mio inquinamento e relativo impatto ambientale, continuerò a fare quello che ho fatto, ed i sorrisini sarcastici che raccolgo quale risposta dopo aver spiegato perché “dovremmo” vivere nel rispetto ambientale, mi feriranno, ma non mi faranno desistere.
Ancora una volta tenterò di far capire ad amici & parenti che non dobbiamo comportarci in un certo modo solo se abbiamo un immediato vantaggio personale, voglio che capiscano che l’aria inquinata la respiriamo tutti, che la vita su questa Terra malata, peggiorerà se ognuno di noi, nel suo piccolo, non farà la sua parte.
La mediazione, la diplomazia, sarebbero la migliore scelta di vita, ma ormai posso solo dire che “mi spezzo, ma non mi piego”, altro non posso fare. Sono stanco, sono stufo. Ormai ho un metodo infallibile per valutare chi ho di fronte: mi basta chiedere cosa ne pensa del Protocollo di Kyoto. Vi risparmio la sequenza di smorfie con le quali cercano di offuscare la loro totale ignoranza. Se almeno uno mi dicesse: so cos’è ma me ne frego. E’ persino più facile accettare l’arroganza dell’ignoranza, soprattutto quando si tratta di “beata ignoranza” ovvero il giusto “schermo” per non vedere le magagne che stiamo infliggendo all’Ambiente e, di conseguenza, a noi stessi ed alle prossime generazioni. Ma anche le “prossime generazioni”, degne figlie dei loro genitori e dei loro insegnamenti, adottano lo stesso sistema e via così. Uniformiamoci al peggio.
E’ senz’altro più comodo che riciclare i rifiuti o cercare di produrne meno. E perché privilegiare un’auto che consumi il meno possibile se possiamo avere un’auto da 250 kmh che faccia i 5 km/lt.? Sorvolando sul fatto che tanto poi ci troveremo tutti in fila allo stesso casello autostradale. Porsche Cayenne e Fiat Panda tutti insieme, appassionatamente, il massimo della democrazia, no? Cerchiamo di consumare tutta la plastica possibile, spremiamo tutte le risorse energetiche del pianeta, che ci frega del Domani? Da alcuni anni metto l’Auto ad Impattozero. Certo sarebbe meglio usarla il meno possibile, ma il mondo perfetto non esiste. Ma il sapere che vi sono degli alberi che, bontà loro, compenseranno le mie emissioni un poco mi consola. E sarò stupido, idealista o quel che volete, ma talvolta quando guardo la mappa che certifica il mio piccolo pezzo di foresta, mi scappa un sorriso.
Io continuo per la mia strada e che il Resto del mondo faccia quel che vuole.
Ma si ricordi che io avrò sempre fiato per dire la mia.
Demoralizzato SI, ma rassegnato MAI!
Caro Paolo, hai trascurato un particolare, non mi riferivo solo all’ambiente nell’uso ristretto del termine, e per questo ho esplicitamente scritto anche “umano”. Ed è proprio di questo che l’automobile ha fatto carta da macero. Non dirmi che è una accettabile qualità di vita il dover perderne una bella fetta seduto a bruciare petrolio per andare a lavorare per pagare i costi della macchina (e di tutto quello che essa implica) che ti sta portando al lavoro. Ma questo è solo l’inizio, perché nel momento in cui cerchi di non utilizzare la macchina scopri le enormi barriere che essa ha generato: strade inattraversabili, distanze esagerate da percorrere, e così via. E in questo non è molto differente la motocicletta. Mi spiace, la motocicletta piaceva anche a me, ma erano vent’anni fa e mi sono evoluto.
A cosa serve incolpare la carenza di mezzi pubblici? Si aspetta che i politici/amministratori facciano la prima mossa? Non sarebbe meglio coprire queste carenze ora con una bicicletta? È pericoloso? Sicuramente sì, ma non è detto che il risultato sia una vita più breve o dolorosa. Il vantaggio sulla salute potrebbe benissimo compensare, anche in eccesso, i rischi maggiori incorsi. E più saremo a fare così, meno saranno i rischi.
Mi domando solo se Quattroruote sia una buona carta da riciclare o nemmeno quello…
Vero che il commento c’entra poco con l’argomento che è basato sul mondo dell’automobile, dato che è nato dal Blog di Quattroruote, ma l’unica nota un pò stonata è il “veramente”. Io ho VERAMENTE a cuore l’ambiente e faccio il possibile per vivere con l’ambiente e non contro di esso, e chi mi conosce personalmente lo sa, tuttavia ora come ora fare di meno dell’automobile, non mi è possibile.
Cerco di limitare i danni derivanti dall’uso ed è già un passo avanti rispetto a molti altri che prendono l’auto anche per fare 100 metri. (e non è una battuta) Resta il fatto che non è solo questione di fatica, ma anche di qualità della vita e purtroppo per me andare al lavoro, ad esempio, utilizzando i mezzi pubblici, peggiorerebbe la qualità della vita in maniera esponenziale.
Se abitassi in una grande città, servita da una rete +/- adeguata di servizi pubblici, sarebbe diverso. Era diverso, in questo senso, quando abitavo a Milano. Mi muovevo con i mezzi e vivevo peggio. Ora vivo (meglio) in campagna, ma uso l’auto. Auto che ho iniziato a guidare, dopo 17 anni di sola motocicletta, proprio quando mi sono trasferito, perchè non era possibile fare diversamente.
Credo che in ogni caso il mio modo di vivere, sicuramente perfezionabile, sia lontano anni luce dal lettore che ha ispirato il post e che si auspica “più strade e meno campi”.
una nota forse un po’ stonata nel motivo dominante: se veramente avete a cuore l’ambiente (naturale e umano) imparate a non guidare. Se per questo l’industria automobilistica andrà a rotoli, pazienza, ci sono cose utili da fare per tutti.. l’ultima volta che ho controllato, viviamo mangiando cibo, respirando aria e bevendo acqua, e potendo muoverci nelle nostre città, campagne e montagne interagendo con altri esseri umani, e non costruendo un sistema fine a se stesso e che ci priva di questi beni essenziali. Per realizzare questo ci vorrà solo un po’ di fatica. Ma per parafrasare Wilde, chi è stanco della fatica è stanco della vita.
Secondo me il pensiero di questo lettore di “Quattroruote” rientra in quella concezione, sbagliata e semplicista, che tante persone hanno delle regole.
Si trattano le regole come fossero sempre delle punizioni messe lì a creare problemi o limitare la libertà personale. Non nego che qualche volta ciò accada, ma è ancor più vero che, diversamente, le regole, unite al buon senso, ci permettono di difendere i nostri diritti e la nostra vita.
In merito, poi, al discorso che l’attenzione verso l’ambiente limiti lo sviluppo della rete viaria nazionale, bè: stendo un velo pietoso. Io credo che l’ambiente che ci circonda sia il tesoro più grande che possediamo, in termini di qualità di vita e di ricchezza economica. Tutelarlo non è mai troppo.