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L’angolo del vino: Le forme delle Bottiglie

Da qualche anno si e’ imposta una uniformazione alla capienza di 750 cl. alla quale si sono adeguati quasi tutti i paesi produttori di vino, fatta eccezione per pochi stati dell’Est europeo.
Le forme di bottiglia piu’ diffuse sono:

– la BORDOLESE nata nella regione di Bordeaux ed utilizzata prevalentemente per i vini rossi, e’ caratterizzata da un collo innestato su spalle accentuate che all’atto della mescita creano una sorta di barriera che impedisce ai residui solidi, una volta comuni a tutti i vini rossi invecchiati, di defluire nel bicchiere.

– La BORGOGNOTTA, originaria della Borgogna e’ cartterizzata da una forma cilindro-conica ed era utilizzata indifferentemente per vini bianchi e rossi.

– La CHAMPAGNOTTA, nata nello Champagne, si e’ imposta in tutto il mondo come la forma ideale per la commercializzazione dei vini spumanti. Questa bottiglia, dalla forma abbastanza simile a quella della Borgognotta, e’ caratterizzata da un vetro spesso e pesante, in grado di resistere alla pressione di almeno 10 atmosfere, e da una imboccatura che presenta una sporgenza ad anello alla quale possono fare presa graffe o gabbiette metalliche utilizzate per ancorare il tappo ed impedire che sia espulso dalla forza esercitata dai gas disciolti nel vino.

– La RENANA, proveniente dall’area vinicola del Reno, in Germania, ha una forma cilindro-conica molto allungata ed e’ sempre stata utilizzata per la conservazione di vini bianchi.
A questi formati classici si affiancano bottiglie meno diffuse quali

– la PULCIANELLA utilizzata in passato per l’Orvieto ed oggi diffusamente impiegata per l’Armagnac e da alcuni grandi produttori portoghesi di rose’ e vino verde;

– l’ALBEISA, utilzzata per i vini rossi della zona dfi Alba, in Piemonte;

– la “CHIATIGIANA, della capienza di 1.500 cl. e destinata a sostituire il classico fiasco.
Quasi tutte le bottiglie vengono utilizzate, oltre che nel formato della capienza di 750 cl., nel formato da 375 cl., detto “mezza”, e nel formato da 1.500 cl., detto “magnum”

Il colore del vetro utilizzato spazia dal bianco all’ambrato, al marrone, al verde, dai toni piu’ chiari ai piu’ cupi. Soprattutto per i vini destinati ad un affinamennto piu’ o meno lungo in bottiglia, e’ da preferire l’utilizzo di vetri molto scuri, e recenti studi hanno permesso di realizzare mescole che permettono di ottenere una filtratura della luce ottimale per la conservazione del vino.

Fonte: www.winereport.com

3 commenti su “L’angolo del vino: Le forme delle Bottiglie

  1. francesco Silipo
    6 luglio 2010
    Avatar di francesco Silipo

    Ho trovato molto interessantile notizie relative alle
    bottiglie di champagne ma sono curioso di sapere perchè si è ricorso a nomi biblici per identificarle.

  2. Francesco
    31 agosto 2009
    Avatar di Francesco

    Queste, invece, sono le differenti dimensioni delle bottiglie da vino, ognuna con il proprio nome e capacità:

    Quarto 20 cl o 18,5 cl – 1/4 di bottiglia

    Media o Mezza 37,5 cl – 1/2 bottiglia

    Bottiglia 75 cl – 1 bottiglia

    Magnum 1,5 lt – 2 bottiglie

    Jéoroboam 3 lt – 4 bottiglie

    Réhoboam 4,5 lt – 6 bottiglie

    Mathusalem 6 lt – 8 bottiglie

    Salmanazar 9 lt – 12 bottiglie

    Balthazar 12 lt – 16 bottiglie

    Nabuchodonosor 15 lt – 20 bottiglie

    Una curiosità: la bottiglia di chamapgne che si usa durante le premiazioni in Formula Uno è generalmente nella dimensione Mathusalem.

  3. Francesco
    31 agosto 2009
    Avatar di Francesco

    A questo elenco, propostoci da Pao, che racchiude le forme di bottiglie da vino più classiche possiamo aggiungerne un’altra.
    Infatti sta diventando sempre più diffusa, ormai, la bottiglia CALIFORNIANA. È una variante, se vogliamo una evoluzione stilistica della Bordolese, che assume così linee più moderne. La caratteristica principale è la forma lievemente svasata che rende la bottiglia più dinamica, con spalle molto più accentuate e il fondo più stretto. In questo modo i residui solidi hanno minor possibilità di passare nell’area del collo. Il collo, inoltre, è più corto e stilizzato alla punta.
    Molte giovani ed emergenti aziende vinicole italiane hanno da tempo adottato questa tipologia di bottiglia per i loro rossi da invecchiamento.

    * * *

    Una caratteristica di tutte le bottiglie per vino da invecchiamento è il fondo incava assai pronunciato. Questo accorgimento aiuta i residui solidi che si formano con il lungo affinamento in vetro del vino a depositarsi sul fondo e non entrare in circolo.

    * * *

    Una bottiglia molto curiosa è l’ANFORETTA PROVENZALE; a dispetto del proprio nome che ne denuncia l’origine, essa è diffusa soprattutto nelle Marche e usata da molti produttori di Verdicchio di Jesi, ma non nelle sue versioni più importanti. Celebre è la bottiglia ad anfora progettata appositamente nel 1953 dall’architetto Antonio Maiocchi per il Verdicchio “Titolus” dell’azienda Fazi Battaglia, bottiglia ormai divenuta un vero classico popolare.

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Questa voce è stata pubblicata il 30 agosto 2009 da in L'angolo del vino ( e della birra) con tag , , , , , , , .