Ediz. Bompiani – Pagg. 440 – € 5,60
Trama: Quando il corpo mutilato di una giovane donna viene ritrovato nelle paludi che circondano il villaggio di Manham, sperduto negli acquitrini del Norfolk, il dottor David Hunter non piange solo la perdita di un’amica, ma è costretto a fare i conti con il proprio doloroso passato.
Un tempo autorevole antropologo forense, David si è seppellito nella sonnolenta Manham per lasciarsi alle spalle la tragedia familiare che gli ha reso impossibile guardare con distacco clinico la macabra specialità cui doveva la propria fama: l’interpretazione dell’alchimia rovesciata della morte – che trasforma l’oro della vita nelle vili materie prime da cui è costituita – per risalire alle cause del decesso e all’assassino.
Il dottor Hunter viene trascinato in un intricato labirinto di sospetti dalla diffidenza e dal panico che cominciano a serpeggiare in paese dopo la seconda, misteriosa sparizione, scatenando una caccia alle streghe sobillata delle prediche infuocate del reverendo Scarsdale. Mentre la spirale di raccapriccianti delitti sembra stringersi intorno a David Hunter, una più sinistra e sconvolgente scoperta lo attende al varco.
Letto da: Paolo
Opinione: Inizialmente è un poco lento, ma la storia prende il giusto ritmo velocemente. Un romanzo ideale per i fan della serie tv L’ispettore Barnaby, se non fosse per l’efferatezza dei delitti. Devo ammettere di aver capito chi fosse la mente diabolica alla base di questa serie di delitti, anche se mancava un tassello, importante, che non avrei potuto capire e del quale ovviamente non posso parlare. L’unica nota stonata è il forzato dilatarsi nel tempo delle condizioni di salute dell’ultima vittima che, siamo seri, o scrivi 30 pagine in meno oppure che muoia. 😉 Scusate la botta di cinismo, ma nel finale si perde di vista il realismo.
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