di Roberto La Pira – Blogger del quotidiano Il Sole 24 ore
Osservando la bella foto sull’etichetta della Pastariso Attiva Scotti si vede un piatto di pasta di colore bianco con un invitante sugo al pesto verde.
Basta però aprire la confezione e scoprire che la pasta di riso ha proprio un colore scuro poco invitante che purtroppo rimane anche dopo la cottura .
E’ l’ennesimo caso di difformità tra foto virtuale e prodotto reale. Che sia un altro trucco usato dai fotografi?
Vogliamo ricordare ai produttori distratti che :
l’articolo 2 del d.lgs 109/92 in applicazione della direttiva comunitaria, dice che le etichette, le confezioni e anche la pubblicità dei prodotti non devono in alcun modo trarre in inganno il consumatore.
La norma è ampiamente snobbata dai produttori perché le sanzioni sono depenalizzate e le multe, nel rarissimo caso di essere intercettati, risultano ridicole .
Alcuni produttori cercano delle scorciatoie e riportano sulle etichette frasi in caratteri minuscoli dove spiegano che “la foto non rappresenta il prodotto che c’è all’interno”, oppure “l’immagine ha il solo scopo di rappresentare il prodotto” e pensano di avere risolto il problema.