di Maurizio Caprino
Francamente, l’uso di slogan pubblicitari e formule commerciali degni di improbabili cure dimagranti non fa un abuona impressione. Così come l’uso improprio delle parole con cui si descrivono precisi atti e procedimenti giuridici (ma questo forse è solo un tentativo di farsi capire anche da chi mastica poco di diritto, nulla di scandaloso).
Il problema principale, però, sta nel tono: guardando il sito, ci si fa l’idea che tutte le multe sono ingiuste e che non vadano pagate “a prescidere”. Ora, a parte il fatto che il giudice può pensarla diversamente e respingere il ricorso, così facendo si rafforza il vittimismo di molta gente che prima fa carne di porco del Codice della strada e poi se viene beccata si lamenta pure.
Non voglio fare lezioni di educazione civica a nessuno. Mi limito a far notare che questo non è certo un contributo alla sicurezza stradale.