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Prodotti a rischio: la UE fa il punto

La Commissione Europea fa il punto della situazione sui pericoli a cui sono esposti i consumatori europei e sulle attività messe in atto per offrire loro un’adeguata protezione. Il rapporto del 2010, presentato il mese scorso a Bruxelles, offre in tal senso un chiaro quadro della situazione.

Lo studio rivela che nel corso del 2009 le segnalazioni in Europa di prodotti non a norma sono cresciute del 7% rispetto all’anno precedente, sfiorando quota 2000. Tra i prodotti indicati come maggiormente pericolosi compaiono articoli tessili, capi d’abbigliamento, apparecchi elettrici e veicoli a motore; una categoria a parte è rappresentata dai giocattoli, con il 28% delle notifiche.

I dati mostrano come il RAPEX, il sistema europeo di allarme rapido per i prodotti non sicuri, migliori ogni anno le proprie attività di monitoraggio e di informazione. Tuttavia, come ha anche evidenziato il Commissario alla Salute e ai Consumatori dell’Unione europea John Dalli, “Occorre investire ancora più risorse” allo scopo di rendere la rete “sempre più vasta” e in grado di cooperare con Paesi terzi, come la Cina, Paese dal quale proviene oltre il 60% dei prodotti alimentari pericolosi.

Come riconoscere un prodotto pericoloso? La regola generale, valida per tutte le categorie, prevede che ogni prodotto, in condizioni d’uso normali, non presenti rischi oltre quelli compatibili con il suo impiego e ritenuti accettabili sulla base di una serie di parametri: caratteristiche, interazione con altri prodotti, presentazione e categorie particolati di consumatori per i quali l’utilizzo del prodotto comporti un rischio particolare.

Un valido strumento di garanzia per il consumatore europeo è offerto dal marchio CE, il quale attesta che un prodotto rispetta le norme di sicurezza europee e comuni a tutti gli Stati membri; esso è obbligatorio su determinate categorie di prodotti, come i giocattoli.

I rischi maggiori sono rappresentati dalle “aree grigie” del mercato, ossia l’insieme dei settori commerciali meno esposti ai controlli. Il consumatore può quindi minimizzare i rischi affidandosi a circuiti di distribuzione ufficiali.

Autore: Marco Migliaccio

Fonte: http://www.consumatori.it

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Questa voce è stata pubblicata il 3 giugno 2010 da in Consumatori & Utenti con tag , , , , , .