Paoblog.net

Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Porzioni: chi le decide?

Nutrition Action Healthletter, una testata statunitentense indipendente che fa capo all’associazione di consumatori Center for Science in the Public Interest, sul numero di settembre accende i riflettori sulle “superporzioni” propinate agli americani e considerate tra i principali imputati dell’epidemia di obesità che colpisce il mondo occidentale (e, sempre più spesso, anche i paesi in via di sviluppo).

Il tema è interessante anche per i consumatori italiani. In particolare, per quanto attiene a una lettura “consapevole” dell’etichetta. Anche se è crescente l’interesse verso le informazioni nutrizionali, non sempre è facile rendersi conto che l’apporto calorico, per esempio, viene riferito a una porzione assai più piccola di quella che ci si appresta a consumare. E così si ingurgitano dosi doppie o triple di calorie, grassi, sodio, senza esserne consapevoli.

Come nota il blog Foodeducate, a volte le etichette indicano delle porzioni davvero ridicole per l’alimento cui si riferiscono, e di conseguenza anche la quantità di zuccheri, grassi o calorie sembra piccola, almeno a prima vista. Per esempio, “5 patatine” o “1 biscotto”: ma chi si accontenta di un solo biscotto o si ferma dopo cinque patatine? Per conoscere realmente le quantità dei nutrienti assunti occorre una moltiplicazione, ma la lettura non è immediata.

Secondo l’autore del blog, però, non c’è un intento truffaldino: semplicemente, si fa riferimento a “porzioni standard” messe a punto dalla Food and Drug Administration e dal Dipartimento americano per l’agricoltura tanti – troppi – anni fa e ormai decisamente superate dalle nuove abitudini alimentari….

Continua la lettura qui > Porzioni: chi le decide? I diversi “punti di vista” di consumatori, aziende e enti istituzionali | Il Fatto Alimentare.

Informazione

Questa voce è stata pubblicata il 3 settembre 2010 da in Consumatori & Utenti, Sicurezza alimentare con tag , , , , , .