Riso indiano: non sempre è vero basmati

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Il riso tipico indiano basmati è ormai un ospite fisso delle nostre cucine. Abbiamo verificato la sua autenticità: 3 prodotti su 20 barano.

Riso a grana lunga
Direttamente dall’India nelle nostre dispense. Il riso basmati è famoso in tutto il mondo per la sua fragranza e il gusto inconfondibile. Importato come complemento indispensabile di molte ricette esotiche, classico il suo abbinamento con il pollo al curry, con il tempo ci siamo abituati ad usarlo come riso di accompagnamento al posto dei più nostrani chicchi italiani.

Il successo di questo riso coltivato in India e Pakistan da centinaia di anni si deve al sapore particolare e piuttosto deciso e ai chicchi lunghi che restano sodi e separati, non appiccicosi, dopo la cottura. Il basmati è un riso a grana lunga, originario della regione himalayana. Il suo inconfondibile aroma ricorda vagamente il legno di sandalo, ed infatti il termine stesso “basmati” significa “regina del profumo”.

Un riso protetto
Il riso basmati gode di una protezione simile a quella utilizzata per molti nostri prodotti tipici. Si possono chiamare “basmati” soltanto alcune varietà di riso particolari provenienti dalla zona geografica di origine tradizionale.

Per questo, abbiamo voluto verificare la “tipicità” del riso basmati in vendita nei nostri supermercati, spesso importato dall’India e confezionato da produttori italiani (o comunque europei). In generale, non esiste alcun prodotto puro al 100%, ma minime percentuali di chicchi estranei sono tollerate dalle norme commerciali internazionali e sono frutto di contaminazioni non volute.

In tre casi, però, le percentuali riscontrate di falso basmati erano talmente elevate da essere irregolari. In un caso, il prodotto non era affatto basmati, ma un riso di altra varietà. Una vera e propria frode commerciale.

Fonte: www.altroconsumo.it