Ediz. Foschi – Pagg. 368 – € 11,90
Trama: Due famiglie unite da una forte amicizia. Ma la splendida bambina di una di queste viene improvvisamente uccisa in un incidente d’auto mentre sta giocando nel parco con la tata. E nel frattempo altre storie, altre vite si intrecciano, all’apparenza inspiegabilmente, con questa triste vicenda.
Se la morte della bambina è stato solo un fatale incidente, quelle che seguono invece hanno l’odore inequivocabile dell’assassinio. Chi si nasconde dietro la calibro 22 che sconvolge la quiete della città? E perché a morire sono sempre persone legate in qualche modo alle due famiglie?
Letto da: Paolo
Opinione: E’ il primo romanzo scritto da Gianni Simoni*, ma il secondo che ho letto dopo Commissario domani ucciderò Labruna, del quale potete trovare la recensione sul Blog.
Poco da fare, mi piace molto come struttura, credibili i personaggi e la storia sta in piedi. Come già detto finalmente un commissario sulla sessantina, felicemente sposato, che non sta su a superalcolici e pacchi di sigarette, come la maggior parte dei commissari / detective rappresentati oggigiorno nei gialli. Fuori dagli schemi abituali anche l’ambientazione, infatti tutto si svolge a Brescia. Un piccolo appunto all’autore riguarda la descrizione un pò scarsa della città.
Sicuramente meglio cominciare la lettura dei romanzi con il Comm. Miceli partendo da questo romanzo, in modo da capire meglio le dinamiche che legano fra loro i vari personaggi.
La trama del libro mi ha ricordato molto, non nei fatti, ma per i collegamenti fra i vari personaggi, il film Lantana che casualmente ho proprio visto nei giorni scorsi.
Ho già deciso per l’acquisto del terzo libro di Simoni: Lo specchio del barbiere – in uscita questo mese a quanto so.
* Gianni Simoni è stato giudice istruttore a Milano e poi a Brescia, occupandosi di indagini legate al terrorismo e sulla morte di Sindona. Ha pubblicato anche, (co-autore Giuliano Turone) il libro Il caffè di Sindona.
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