Articolo aggiornato dopo la pubblicazione
Aggiornamento del 7 novembre 2018
Notizia letta su Il Giorno e chi vuol capire, capisca : Smantellata un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione delle truffe: 12 le persone indagate. L’attività, scoperta dai carabinieri di Pavia, si sarebbe sviluppata quasi interamente a Milano, “dove sono stati individuati due appartamenti adibiti a base operativa e call center dai quali venivano effettuate le telefonate per convincere le vittime ad abbonarsi a false riviste delle forze dell’ordine e ad altri enti dello Stato”, fanno sapere i militari
Aggiornamento del 24 luglio 2014
Leggo oggi questo articolo, di cui copio solo le prime battute: Abbonamenti a false riviste di polizia, 27 indagati. Cittadini truffati e minacciati attraverso call center
Ho notato che ieri, dopo parecchio tempo di inattività, vi sono state alcune letture del post inerente al Giornale dei Carabinieri nel quale si parla anche delle varie telefonate dei Sindacati (o presunti tali, vai a sapere) dei carabinieri, dei vigili del fuoco, dei vigili (ops 😉 Polizia Locale) e quelli collegati all’abbonamento al giornale informativo della Guardia di Finanza.
Ho anche notato che quando vi sono letture del post citato, casualmente arrivano in azienda le telefonate dell’uno o dell’altro. Probabilmente il giro di telefonate è ciclico. Stanno tranquilli per un pò, dopo aver saturato i cittadini e poi ricominciano…
Ieri ha chiamato il Sindacato di Polizia ed al solito ha esordito con il tono da amicone: Carissimo come va? Tutto bene? ma gli è buttata male, perchè quando uno da oltre due anni sta cercando di sopravvivere alla pesante crisi economica e lavorativa, mal sopporta anche queste sanguisughe che cercano di spillare soldi…
La mia risposta, con tono decisamente duro è stata: No, va malissimo, sono qua che cerco di tenere a galla l’azienda e l’unica cosa che mi manca è buttare soldi in un abbonamento della Polizia o di chiunque altro…
Lui ha fatto l’ennesimo passo falso: Ma non si tratta di un abbonamento, ma di una sottoscrizione per aiutare la Polizia, il Sindacato di polizia…
Allora parlo arabo? Ripeto il concetto: Pago le tasse, altro che sottoscrizioni per la Polizia…
Ma è il Sindacato di Polizia, non la Polizia, precisa lui…
Ho rischiato l’esplosione telefonica, per cui al ha chiuso la telefonata con il solito tono da viscido usato in apertura: Grazie lo stesso Gentilissimo…
Come già detto a suo tempo la Polizia non vende riviste al telefono. Leggi QUI.
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Aggiornamento del 30.08.2011 – Rieccolo, ancora lui, l’amicone. Rispondo al telefono e mi fa: Buongiorno, sono Cilento, vorrei parlare con il Sig. M….
va da sè che gli chieda a che proposito e lui, Si tratta di una cosa personale, 5 minuti, devo parlare con Paolo, sono Franco…
a quel punto mi svelo e gli dico che non conosco nessun Franco ed il volpone insiste: come non si ricorda? Sono del Sindacato di Polizia…
lo anticipo dicendogli: daje, ci risamo…?! ed allora per una volta annusa l’aria che tira e pur cercando un SI per una sottoscrizione, una tantum, resta più tranquillo dell’altra volta, abbozza e lascia perdere….
resta il fatto che hanno rotto le palle… naturalmente chiamano da un numero privato, per cui non lo si può neanche identificare preventivamente come un Rompi.
15 settembre 2011 – Dopo anni di oblio, tornano alla carica i vigili urbani milanesi, per Impegno Vigili Urbani.
Dedicato a tutti quanti: Siamo al 3°anno di crisi, Cassa integrazione a piè sospinto, si fa fatica a tirare avanti, il Governo incalza con tasse, imposte e riduzione servizi per i quali paghi lo Stato e poi devi arrangiarti privatamente acaro prezzo (se puoi, sennò ti attacchi) e poi… arrivate voi con queste insistenti proposte di abbonamento a giornali?
Semplicemente, avete realmente rotto i coglioni.
leggo oggi su Il Giorno;:
Blitz delle forze dell’ordine: 27 persone indagate per associazione per delinquere finalizzata al compimento di truffe ed estorsioni sull’intero territorio nazionale, per un giro di affari che si quantifica in diverse centinaia di migliaia di euro. L’operazione congiunta di Polizia, Carabinieri, Finanza e Polizia Locale, ha portato all’esecuzione di quarantadue perquisizioni nei confronti dei soggetti indagati e di quindici società di Milano e Provincia.
La complessa attività investigativa è scattata l’anno scorso dopo numerose denunce e querele e ha consentito di individuare e sgominare un’organizzazione criminale costituita da innumerevoli società satellite che, attraverso operatori telefonici – call center – raggirava ignari cittadini, inducendoli ad abbonarsi a riviste di settore apparentemente riconducibili alle FF.PP., ma non autorizzate, talvolta, sotto minaccia di ritorsioni qualora non avessero sottoscritto un abbonamento.
Gli operatori dei call center si presentavano quali appartenenti alle Forze dell’Ordine o funzionari dei Tribunali di Milano e di Roma impegnati nella diffusione delle riviste o nel recupero di crediti inesistenti per il pagamento o il recesso dai relativi abbonamenti.
Fonte: http://www.ilgiorno.it/milano/riviste-minacce-1.74961
Oggi chiama Baldini del Sindacato di Polizia. Esordisce con toni d’altri tempi chiedendomi come va, gli rispondo con tono gentile che non tempo da perdere. La sua reazione: se l’è presa con il mio fondoschiena, con la mia madre, mia moglie ecc. ecc. (vi risparmio i dettagli).
Ovviamente il numero era anonimo.
Lui: un vero signore, non c’è che dire. in galera starebbe sicuramente bene.
c’è da dire che da una persona che vuole fare chiarezza mi aspetto che lasci il suo recapito mail vero e non un anonimo@anonimo.xxx
Resta il fatto che, e non mi sembra difficile da capire, che quando una persona si presenta al telefono come “agente di polizia, carabiniere, finanziere, vigile del fuoco, vigile urbano” e via dicendo, per proporre un abbonamento ad una rivista “non ufficiale” della forza dell’ordine alla quale fa riferimento, a torto oppure a ragione, secondo me non dimostra nè chiarezza nè trasparenza nei confronti del cittadino cui si rivolge.
Sarebbe interessante capire anche perchè tutti questi contatti avvengano con numero privato, impedendo di fatto di risalire al chiamante,ed anche perchè quando si chiede il numero di telefomo di chi ti chiama, o te lo danno falso oppure mettono giù.
Così facendo tra l’altro si impedisce al chiamato di esercitare i suoi diritti richiedendo la cancellazione del nominativo. A chi lo chiedo se non so chi mi chiama? Come faccio a segnalare al Garante eventuali scorrettezze? Se c’è tutta questa chiarezza com’è che sono 30 anni che giriamo sempreintorno allo stesso discorso?
Se c’è tutta questa disponibilità ad essere chiari, come mai non si è ancora riusciti a risolvere la cosa?
P.S. Questo commento, identico in ogni virgola, gira sul web da alcuni anni.
Carissimi,permettetemi di fare un pò di chiarezza.Ogni volta che viene scovato qualche truffatore, immediatamente Polizia Moderna si affretta a dichiarare che l’unica rivista ufficiale della polizia è,appunto Polizia Moderna,VERO!!!
Non è VERO quando dice che tutte le altre sono truffe e quindi di diffidare.
Rivendico in qualità di direttore editoriale e di editore il diritto sancito dalla Costituzione alla libertà di stampa.La rivista che noi editiamo da alcuni anni (Legalità e Democrazia) di proprietà del Sindacato di polizia UIL POLIZIA rappresenta circa 10.000-DIECIMILA poliziotti in servizio e che noi con orgoglio cerchiamo attraverso la vendita di abbonamenti e pubblicità la divulgazione con dedizione e serieta.Anche perchè noi non abbiamo sovvenzioni statali di nessun tipo e quindi non pesiamo sulle spalle dei contribuenti.sono a disposizione di chiunque voglia approfondire.Il direttore Elio Puoti
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