Paoblog.net

Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

A Pavia troppe regole? Punti di vista…

Leggo che Repubblica ha pubblicato una notizia inerente alle 45 pagine del regolamento comunale di Pavia e la notizia è stata subito ripresa, con egual superficialità, dal TgCom e Studio Aperto.

Parlo di superficialità perchè si sono portate ad esempio delle regole che francamente non trovo nè punitive nè fuori dal mondo. Capiamoci, può benissimo essere che fra le tante norme scritte nel regolamento vi siano alcune sciocchezze, ma secondo me non sono quelle indicate di seguito.

Temo che si faccia campagna elettorale invece che informazione. Il sindaco è della Pdl (per la quale non stravedo), l’opposizione di un consigliere Pd, Repubblica ha pubblicato e gli altri, hanno proseguito sulla solita linea del Copia & Incolla.

L’informazione per me è un’altra cosa.

Leggiamo i primi esempi: No ai panni stesi se si vedono dalla strada, niente mangime ai piccioni su strade o piazze, orario per battere i tappeti e divieto di topless sulle rive del Ticino. A seguire il regolamento vieta di girare a piedi nudi per la città, di ammaestrare animali su strade e piazze, dove non si può dare da mangiare ai gatti randagi. Rischia la multa chi aggiusta l’auto su suolo pubblico, a meno che si tratti di un’emergenza.

Usiamo un pò di logica. I panni stesi sulla vie che si affacciano in strada è un problema di decoro urbano che c’è in molte città. Non so se a Lucca vi sia un simile divieto, ma ho visto un paio di mutande stese in solitudine da una finestra che si affaccia sulla visitatissima Piazza dell’Anfiteatro. Ne ho ricavato una foto divertente, ma non mi è sembrato che il decoro della piazza ne abbia guadagnato.

Dare da mangiare ai gatti randagi oppure ai piccioni crea dei problemi di igiene. Girando per zone frequentate da gatti randagi, vedo spesso ciotole e contenitori in alluminio lasciati qua e là; ci saranno persone che poi se le vanno a riprendere, ma a Sirmione in una puccola piazzetta nelle vicinanze del castello, frequentata da turisti a fiotti, questi contenitori erano ovunque. Bel biglietto da visita. Tramettevano un senso di sporco e quindi di degrado, il che non è mai un affare. Il degrado chiama il degrado.

I piccioni? Fonte di danni inesauribili ai monumenti, ma anche nella vita quotidiana. Un paio di anni fa ad una persona nello stabile accanto all’azienda è venuto in mente di gettare del mangime nel cortile per i piccioni. I rari volatili presenti in zona, dopo poche settimane si sono trasformati in una colonia di centinaia di piccioni che sporcano ovunque.

Noi abbiamo un cortile con una tettoia e ci siamo trovati con imballi, materiali e qualsiasi altra cosa ricoperta da strati di escrementi. Non è piacevole pulire ogni giorno. Abbiamo dovuto spendere centinaia di Euro per installare reti di sbarramento, elementi chiodati di disturbo. Serve a poco. La fanno ovunque. Grondaie intasate, il sottotetto pieno di piccioni dove fanno le nidiate a getto continuo. Un incubo.

E scarsa igiene, poco da fare. Ricordiamoci infatti che esistono inoltre rischi di carattere igienico-sanitario dati dal guano di piccione che è veicolo di trasmissione di malattie pericolose per l’uomo, tra cui la salmonellosi, la toxoplasmosi nonché di trasmissione di zecche, cimici, acari e patologie meno note.

Andiamo oltre. L’orario per battere i tappeti? Esiste anche a Milano, nessuno di scandalizza. Alcuni non lo rispettano e ti trovi a camminare sul marciapiede dopo le 10 e trovarti in testa i rifiuti sbattuti da stracci e tappeti. Meglio questa sporcizia fluttuante piuttosto di un orario in cui lo si possa fare? Che poi, sapendo che le massaie sbattono i tappeti fino alle 10, dopo quell’ora si può programmare la pulizia del marciapiede.

Girare a piedi nudi per la città è vietato?  E’ un divieto folle? A me non pare.

Vietato ammaestrare animali per le strade? Una norma impensabile? Allora immaginiamo che X decida di addestrare il cane a riportare la palla. La palla va in strada, arriva una macchina. Delle due l’una o frena e rischia il tamponamento oppure investe il cane e speriamo non succeda la stessa tragedia del povero Luca Massari. Cambiamo esempio. Il cane corre e fa cadere un bambino oppure un anziano. Non è meglio ammaestrare il cane in un recinto? Magari a casa propria?

Vietare il topless sul Ticino? Per molti una situazione normale, per altri un fastidio. Entrambi i punti di vista possono essere penalizzati, l’uno dal divieto, l’altro dalla liberalizzazione. Trovo corretto il cambio di posizione del Sindaco che propone di destinare aree specifiche a chi vuol mettersi in topless.

Vietate infine le riparazioni dell’auto in strada. Anche in questo caso sfugge un problema non da poco ed è strano che l’esponente del PD, che mi aspetterei più attento all’ambiente,  che a dare torto al Sindaco della Pdl, non si sia reso conto che oggigiorno non è possibile fare la riparazione in proprio come succedeva magari 20 anni fa.

Le uniche cose che puoi fare per strada sono il cambio dell’olio o la sostituzione della batteria. Entrambe sono operazioni ad alto rischio di inquinamento ed infatti spesso troviamo lattine d’olio esausto o batterie abbandonate qua e là. E francamente vietare le riparazioni per la strada mi sembra una decisione intelligente.

Un lettore del TGCom pone una domanda: Ma queste regole non dovrebbero essere innate nel senso civile di convivenza ed educazione?

Ed io vi rimando a quanto scritto da Francesco sull’home page del Blog:

“Si trattano le regole come fossero sempre delle punizioni messe lì a creare problemi o limitare la libertà personale. Non nego che qualche volta ciò accada, ma è ancor più vero che, diversamente, le regole, unite al buon senso, ci permettono di difendere i nostri diritti e la nostra vita.”

E’ tutto qui. Giusto protestare per alcune norme, ad esempio quella che sulle proprietà private non si possono mettere cose che rechino danno al decoro”. Ma cosa si intenda per decoro non è specificato. Però smettiamo di pensare che tutto sia permesso e che chiunque cerchi di fissare delle regole voglia limitare la nostra libertà personale. Semmai si arriva a questo punto proprio perchè l’intelligenza del singolo, il libero arbitrio, ed il senso civico, lasciano a desiderare.

Ho letto di persone che giudicano una limitazione alla libertà personale l’imporre i limiti di velocità sulle strade. Si, giusto, lasciamoli liberi di sfrecciare a 250 kmh. ma se capita qualcosa, se ti ammazzano il figlio o la sorella, evitiamo poi di chiedere leggi più severe.

Ricordiamoci che siamo un paese di intelligentoni che mettono la cintura di sicurezza per non prendere la multa, non perchè sia utile a salvare la loro vita.

Vogliamo la sicurezza nelle città, ma non vogliamo le telecamere e siamo insofferenti con i controlli delle Forze dell’Ordine.

Vogliamo essere liberi di andare in auto senza essere centrati da uno che passa con il rosso, ma non vogliamo i T-red.

Vogliamo sicurezza in strada, ma non vogliamo autovelox o Tutor.                                                                                  

Vogliamo la città pulita, ma vogliamo anche poter buttare lo sporco dalla finestra ad ogni ora.

Vogliamo, vogliamo, vogliamo. Ma cosa diamo in cambio?

Non possiamo avere botte piena e moglie ubriaca. Se ognuno di noi non ci mette del suo, adattando e modificando certi comportamenti che possono danneggiare gli altri, non si va da nessuna parte, nonostante le regole.

P.S. Io della maggior parte delle regole me ne frego. Sorpresa! Predico bene e razzolo male? Esattamente il contrario.

Mi spiego meglio; io non sento il peso di tutte queste regole, perchè, molto semplicemente, non ho bisogno che qualcuno mi dica di non buttare i rifiuti dal finestrino dell’auto oppure che mi si imponga di non andare a 100 kmh in città. Ci arrivo da solo. E chi vuol capire, ha capito…

2 commenti su “A Pavia troppe regole? Punti di vista…

  1. paoblog
    27 aprile 2011
    Avatar di paoblog

    Circa i gatti randagi, il divieto di dar loro da mangiare in strada deriva forse dal fatto che pochi si assumono in toto le responsabilità ovvero dagli da mangiare e poi ripulire la zona da ciotole e via dicendo.

    Leggo infatti su un Forum che: E’ sufficiente recarsi presso l’ufficio competente, in Comune, e dichiarare con un apposito modulo di volere notificare l’esistenza \ essere responsabile di una colonia felina. Le Leggi Sanitarie ricordano che è obbligatorio provvedere alla rimozione di eventuali avanzi di cibo e asportare i contenitori vuoti usati per far consumare il pasto ai gatti che vivono in libertà

    Può darsi che tutto nasca da qua. Si seminano ciotole ed avanzi di cibo in maniera indiscriminata, cosa questa che genere sporcizia e disordine per la strada. Tu puoi dargli da mangiare, ma poi pulisci. Non lo fai ed allora scattano i divieti…

    Pensare di multare chi lascia le ciotole in giro è come pensare di multare chi butta i mozziconi per la strada… ci farei la firma, ma è utopia …

    Il Comune si sostituisce al buonsenso che molti, semplicemente, non hanno. D’altro canto abbiamo la necessità di sanzioni talebane per obbligare gli automobilisti a far passare un pedone sulle strisce. E’ il Paese intero che ha dei problemi…

  2. Neveombra
    26 aprile 2011
    Avatar di Neveombra

    Il punto è che il Comune si sostituisce al buonsenso.
    Innanzitutto alcune norme sono palesemente in contrasto con le leggi dello Stato, e forse bisognerebbe avvertire il sindaco. Ad esempio non è possibile vietare di dar da mangiare ai gatti. Semmai si potrà multare chi lascia le ciotole in giro, ma senza penalizzare gli animali. Inoltre, se c’è bisogno di un’ordinanza comunale per regolamentare la caduta delle briciole dai tappeti, allora Pavia o è una città senza altri problemi, o ne avete più di altri luoghi.

I commenti sono chiusi.