di Ian Rankin
Ediz. Longanesi – Pagg. 377 – € 18,60 > lo vendo ad € 6,00 + spese spedizione
Trama: È sempre stato l’uomo giusto al momento giusto. A soli trentasette anni, Mike Mackenzie, un collezionista di opere d’arte che ha fatto soldi a palate vendendo software, ha ottenuto tutto dalla vita, ma i panni dell’uomo che non ha più nulla da chiedere gli stanno stretti: ha bisogno di una sfida, di qualcosa che gli faccia provare nuove emozioni. E così, insieme ai suoi amici di sempre, un alto funzionario di banca col pallino della pittura e un burbero docente, preside dell’Accademia di Belle Arti, decide di tentare il colpo del secolo alla National Gallery di Edimburgo.
L’idea è semplice ma geniale: penetrare nel magazzino in cui sono conservate le opere delle pinacoteche e dei musei di Edimburgo che non trovano spazio nelle sale, sostituire alcuni dipinti originali con le loro copie perfette e quindi trafugare il bottino senza che nessuno possa accorgersi dell’in-ganno. Non lo fanno per denaro: vogliono solo rimettere in libertà qualche opera ingiustamente condannata alla solitudine di un caveau.
All’inizio tutto sembra filare liscio, ma le cose si complicano quando entra in gioco un quarto uomo: Chib Calloway, astuto e rozzo malvivente pronto a tutto pur di saldare un pesante debito d’affari con la mala norvegese. E improvvisamente la vita dei protagonisti entra in una crudele spirale di violenza e ricatti incrociati. Dalla penna del re del giallo scozzese, una storia carica di tensione che esplora il sottile confine tra normalità e perversione.
Letto da: Paolo
Opinione personale: Dello stesso autore ho apprezzato di gran lunga i gialli con l’ispettore Rebus.
Il personaggio principale è irritante e poco credibile; un miliardario (o milionario in €, come preferite) che si annoia e decide di partecipare ad un furto in un museo, alleandosi tra l’altro con un pericoloso criminale da una parte ed altri dilettanti dall’altra. Va da sè che il pasticcio è in agguato.
Fingo di accettare l’idea che un riccone sia annoi al punto di movimentare la sua vita con un furto, (vai in un paese povero a costruire un ospedale se ti annoi…) tuttavia si alternano rari momenti di scaltrezza ad altri di ingenuità che vien da chiedersi come abbia fatto a fare soldi.
Ma torniamo alla storia. Spesso prevedibile, per forza di cose, tranne un colpo di scena del quale ovviamente non parlo, e con il finale del tipo Arrivano i nostri, che completa il tutto.
Se poi qualcuno mi volesse spiegare quali siano la ragioni perchè uno spietato criminale tiri in lungo l’esecuzione delle sue vittime sino all’arrivo della polizia…
In conclusione non ne caldeggio l’acquisto soprattutto visto il prezzo; ma se lo trovate in economica, sotto l’ombrellone vi farà compagnia.
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